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Boko Haram, nuovi attacchi in Nigeria

Minaccia estremisti denunciata all’Onu dal ministro degli Esteri camerunense

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Continuano i blitz mortali di Boko Haram nelle regioni nigeriane che ospitano comunità cristiane: dall’inizio dell’anno, denunciano gli osservatori internazionali, a essere colpiti quasi ininterrottamente dagli attacchi di terroristi-predoni sono lo stato di Adamawa e soprattutto quello del Borno. Qui, nell’ultima settimana settembrina, si registra una nuova strage di cristiani in un assalto a due villaggi non molto lontani tra loro, Shaffa e Shindiffu: per la precisione, l’attacco sarebbe iniziato da Shindiffu per poi spostarsi a Shaffa. E’ qui che è avvenuta la vera carneficina: venti morti, tra cui un sacerdote. Molti altri hanno trovato riparo sulle montagne circostanti. Ridotti in rovina anche tutti i luoghi di culto di Shaffa, una ventina. Ciò che fa veramente sensazione è che ad “aprire le porte” della città ai miliziani sono stati alcuni giovani fanatici musulmani del posto, che poi, al fianco dei combattenti correligionari, si sono messi a trucidare i loro concittadini “infedeli”.
Il governo di Abuja non sta a guardare: una recente offensiva dell’esercito ha costretto 130 bokoharamiani ad arrendersi e a farsi catturare. Com’è noto, anche il Camerun, altro “cliente” dei miliziani, da mesi ha impegnato le proprie truppe in una fin ora proficua azione su larga scala contro di essi: nonostante tutto, però, nella cornice della recente assemblea generale delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri camerunense, Pierre Moukoko Mbonjo, non si è esento dal richiamare l’attenzione della comunità mondiale sulla ferocia di quel movimento estremista  e sul pericolo che possa compattare intorno a sé gruppi combattenti dei Paesi vicini.

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