Nella notte c'è stato il primo attacco degli Usa nei confronti dello Stato Islamico estremista guidato da Abu Bakr al-Baghdadi, allo scopo di appoggiare le truppe irachene, che avevano chiesto agli americani sostegno a terra nella loro offensiva.
A riferirlo è stato il Comando centrale a Tampa, in Florida. Questa volta i modi estremisti del leader dell'Isis non piacciono neanche ad Al-Qaeda, il quale chiede di liberare l'ultimo ostaggio che, il “boia” ha dichiarato, sarà decapitato a breve. Stanotte l'esercito statunitense ha effettuato due raid nel sudovest di Bagdad e vicino al monte Sinjar contro l'Isis, distruggendone 6 veicoli e 1 postazione. Per la prima volta gli Usa sono intervenuti a completo sostegno delle forze Irachene, e non a scopo di proteggere gli interessi americani, come finora fatto. Dall' 8 agosto sono stati 160 i raid effettuati dall'esercito di Obama contro l'Isis nelle regioni occidentali e del nord dell'Iraq. L'intervento di stanotte rientra in quella missione “estesa” di cui aveva parlato il Presidente degli Stati Uniti, la quale prevede che siano più frequenti e intensive le azioni contro lo Stato Islamico, nonché anche i raid in Siria. Non sono stati precisati ancora con esattezza il luogo o la tipologia di postazione colpita. Questo è l'inizio dell'intervento mirato e sempre più deciso, degli Usa, di distruggere l'Isis. I jihadisti dell'Isis non hanno a favore neppure quello che è sempre stato il simbolo del terrorismo, Al Qaeda, che chiede al nuovo Stato Islamico terrorista di rilasciare il britannico Alan Henning, ostaggio di cui è stata annunciata la decapitazione a breve. La difesa nei confronti dell'europeo è dovuta alla sua condotta di volontario pacifista, che aveva cercato di aiutare davvero i musulmani in difficoltà.