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Elicottero russo del contingente ONU abbattuto nel Sudan del Sud: tre morti

il velivolo forse mitragliato da terra, forti sospetti su un capo ribelle locale

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Un'elicottero Mil Mi-8 russo, facente parte del contingente di pace delle Nazioni Unite, è precipitato nello stato del Sudan Meridionale, vicino alla città di Bentiu. Nello schianto sono periti tre componenti dell'equipaggio, tutti di nazionalità russa, mentre un quarto è sopravvissuto ma versa in gravi condizioni. L'elicottero multiruolo stava svolgendo un volo logistico, nell'ambito della missione ONU atta a favorire e mantenere la pace tra gli stati del Sudan Settentrionale e quello Meridionale dopo il referendum secessionista del 2011, quando pare sia stato bersagliato dai proiettili di una mitragliatrice, perdendo quota fino a schiantarsi. Sul posto la missione ONU ha inviato una squadra di ricerca e soccorso  e ha avviato un'indagine allo scopo di individuare i responsabili dell'attacco. Al momento la situazione appare confusa, con le prime indiscrezioni che vedevano accusare il movimento armato SPLA (Sudan People Liberation Army), fino al comunicato del governatorato sudanese sudista del  Bahr al-Ghazal Settentrionale che ha apertamente accusato un capo ribelle locale, Peter Gadet, di essere l'esecutore dell'abbattimento, accusa che ha trovato riscontri anche nelle informarzioni rilasciate da alcuni funzionari ONU, che hanno parlato di un mitragliamento ad opera di Gadet. Secondo l'agenzia di stampa russa Interfax l'elicottero fa parte della compagnia aerea Utair, tra le quattro principali compagnie aeree mondiali e collaboratrice delle Nazioni Unite per l'approvvigionamento degli aiuti umanitari nell'ambito delle missioni internazionali.

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