Il ministro del Turismo indiano, Mahesh Sharma, circa un mese fa ha diffuso una nota dove prega le donne straniere di essere particolarmente accorte e adottare alcune importanti misure di sicurezza prima tra tutte quella di non indossare abiti succinti e di fotografare le targhe delle auto sulle quali salgono e inviarle a un amico fidato.
Queste parole sono contenute in un volume che viene consegnato ai turisti che arrivano nella città di Agra nella parte occidentale dello stato federato dell'Uttar Pradesh, sulle rive del fiume Yamuna a due ore e mezzo circa di treno da Nuova Delhi. Si un piccolo vademecun che contiene i suggerimenti su ciò che si deve fare in quanto turiste in India e ciò che non si deve fare, specificando che si tratta di accorgimenti volti a scongiurare il rischio di violenza sessuale.
"I turisti stranieri in visita nel subcontinente devono prestare particolare attenzione all'abbigliamento per non urtare la sensibilità locale e al tempo stesso per non esporsi a pericoli", ha ricordato ancora Sharma.
Le dichiarazioni del ministro, ha scatenato le proteste di alcune associazioni che si battono per le pari opportunità e l’uguaglianza di genere secondo le quali questi avvisi contengono velatamente il concetto che sono le donne le responabili delle violenza subite.
Il problema quello degli stupri che in India sta diventando un’emergenza , ogni giorno secondo il britannico The Guardian, in India vengono violentate in media 92 donne al mese, soprattutto nelle campagne e negli anni non si sono salvate neppure alcune turiste.