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Trump-Clinton, botta e risposta con veleno

Dalla California la risposta del bilionario alle offese dell’avversaria

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“In galera”.

Con queste parole, Catoniano more, Donald Trump ha tuonato all’indirizzo di Hillary Clinton  nel corso di un comizio tenuto a San José, in California.

In realtà, oltre che di un pugno nella piaga del mail-gate, da parte di Trump si tratta anche di una risposta a distanza alle dichiarazioni rilasciate dalla candidata democratica sulla sua statura internazionale e su quella politica in generale: per Iron Hillary il suo sfidante sarebbe addirittura “pericoloso” in politica estera e sostanzialmente “inadatto” a fare il Presidente.

Nel dettaglio, l’ex segretario di Stato ed ex First Lady ha giudicato stravaganti le molte proposte e posizioni sviluppate dal milionario sul piano internazionale, dall’uscita dalla Nato (gli Usa ne sono i capifila, quando una loro eventuale Atlantexit avrebbe il sicuro effetto di far sciogliere il patto difensivo)  al ritiro delle truppe Usa dal Giappone all’auspicio che proprio l’impero del Sol Levante possa dotarsi della bomba atomica (in chiave evidentemente anti-nordcoreana e anti-cinese).  In aggiunta a tutto ciò, poi, la Clinton si dice sicura di poter scommettere che il candidato repubblicano non abbia la più pallida idea di come “sconfiggere l’Isis. “Vogliamo davvero affidare i bottoni al dito di quest’uomo?

Trump non ha perso tempo a reagire, sul piano strettamente oratorio, davanti ai suoi elettori californiani: se lui è un presidente non adatto al ruolo, la sua avversaria non ha neppure “l’aspetto presidenziale“ e “legge male dal gobbo elettronico”. E poi, il piatto forte: “In tutta onestà, lei (la Clinton com'è ovvio, ndr) è maledettamente colpevole”. Non ha tutti i torti: per la candidata democratica questa storiaccia di abuso di account è, effettivamente, come una grossa spina di pesce rimasta bloccata in mezzo alla gola.

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