Cronaca di un disastro annunciato a Lagos.

La struttura non aveva i permessi per l'aumento di cubatura, tanto che era già stata contestata una violazione alla Lekki Worldwide Estate Limited, proprietaria del cantiere, come pare che per questo fosse stata messa sotto sequestro dall'Agenzia delle costruzioni nigeriana.

Tutto inutile: i lavori a Lekki, città della provincia di Lagos, sono proseguiti fino ad oggi, quando il palazzo di cinque piani è crollato su se stesso, causando la morte di almeno 34 operai nel cantiere e un numero imprecisato di feriti.

Immediata la mobilitazione dalla vicina capitale nigeriana, con l'invio sul posto dell'Agenzia di Emergenza Nazionale (La Protezione Civile nigeriana ) e numerose unità dei pompieri,  Croce Rossa, servizi di soccorso e le squadre speciali di intervento della Polizia, che sono ancora al lavoro nel tentativo di rintracciare i numerosi dispersi nel crollo.

Scene di panico miste a disperazione, mentre le autorità nigeriane hanno parlato di una sfida aperta nei loro confronti da parte della società responsabile: il governatore di Lagos Akinwunmi Ambode ha intimato agli amministratori di presentarsi spontaneamente entro 24 ore ai giudici, pena l'arresto immediato.

Quello che è successo equivale ad un offesa nei confronti dello stesso stato della Nigeria per Ambode: un potere occulto degli immobiliaristi che da tempo sta espandendosi nel paese e che adesso si è tramutato in tragedia.