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Nel 2015 sono stati uccisi 110 giornalisti

Ultimi dati del rapporto di “Reporters senza frontiere

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Quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’organizzazione Reporters senza frontiere  è impressionante :110 giornalisti nell’anno che sta finendo sono stati uccisi. 67 sono stati eliminati mentre svolgevano il proprio lavoro, 54 sono stati presi in ostaggio e  154 sono in prigione.

Dei 110 uccisi, 43 sono morti in circostanze misteriose è ciò è ancora  più preoccupante perché si prende atto che si può morire non solo là dove imperversano i bombardamenti ma anche seguendo inchieste scomode nel proprio paese in pace.

Tra le vittime anche reporter non professionisti e sette tra cameramen, fonici e tecnici, esposti agli stessi rischi dei reporter ma spesso senza gli stessi onori e senza il cui lavoro il giornalista potrebbe fare ben poco.

I Paesi più a rischio rimangono : Iraq (11 morti), Siria (10), terza la Francia i drammatici fatti che hanno colpito la redazione di Charlie Hebdo il 7 gennaio scorso, quarto lo  Yemen,  molti in questo paese i giornalisti rapiti e tenuti in ostaggio  (54) Molti i reporter  arrestati per aver svolto il loro lavoro in tutto 154: 26 sono ostaggfi  in Siria, 13 in Yemen, 10 in Iraq e 5 in Libia.

In Cina sono 23 i giornalisti in prigione seguiti da i colleghi in Egitto (22), 18 in Iraq, 15 in Eritrea, 9 nella Turchia .
Gli altri 69 sono in Iran, Sudan, India , Messico paese che sta diventando sempre più terreno dei narcos e non della società civile. Situazione critica anche nelle  Filippine e in Honduras.

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