L’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex membro del cda Luciano Nataloni sono sottoposti a verifiche da parte del nucleo operativo della Guardia di Finanza di Arezzo, sospettati di “omessa comunicazione di conflitto di interessi”, in altre parole avrebbero abusato della loro posizione per ottenere finanziamenti che che altrimenti non avrebbero potuto ricevere.
Le accuse si riferiscono al periodo 2013-2014 quando il vicepresidente era Pier Luigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che al momento non è indagato. Gli ispettori di Bankitalia hanno rilevato che le pratiche di finanziamento per 185 milioni di euro si sono avute nonostante il conflitto di interesse creando 18 milioni di euro di perdite.
Sempre secondo gli ispettori importante il ruolo svolto da Rosi nelle due pratiche di finanziamento intestate a Nataloni, per complessivi 9 milioni di euro. Secondo la Procura sarebbe sufficiente procedere per “omessa comunicazione del conflitto di interessi”.
Alla lista degli indagati potrebbero aggiungeri altri nomi . La Guardia di Finanza dovrà capire perché né Bankitalia né la Consob avvertirono dei rischi legati alle emissioni obbligazionarie.