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Ancora giallo sulla scomparsa dell'imprenditore bresciano

Dopo Bozzoli, sparice anche un suo dipendente.

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Passano i giorni e la scomparsa dell'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, 50 anni, si colora sempre di giallo. Una storia incomprensibile alla quale ora si aggiunge un nuovo, inquietante, dettaglio: da martedì scorso si sono perse le tracce di un dipendente di Bozzoli, uno dei tre presenti nella fonderia l'ultima volta che l'imprenditore è stato visto vivo.

La famiglia di Mario Bozzoli, l'imprenditore bresciano aveva chiesto giorni fa alla Procura di Brescia, tramite l'avvocato Patrizia Scalvi il sequestro dell'azienda di Marcheno e soprattutto dei forni all'interno della fonderia. Mario Bozzoli, titolare insieme al fratello della fonderia di famiglia, è sparito nel nulla giovedì scorso. E uno dei sospetti che si affacciano è quello che sia finito nei forni dell'azienda, dove la temperatura raggiunge i mille gradi.

Le ricerche si sono concentrate vicino al passo Crocedomini che collega Valsabbia, Valtrompia e Vallecamonica. Questa è l'area che avrebbe agganciato la cella telefonica del cellulare dell'uomo, prima di sparire.

 Sulla vicenda la Procura ha aperto un'inchiesta per sequestro di persona. La scomparsa risale alla sera dell'8 ottobre: "Sono in ritardo, ma parto e fra poco sono a casa" aveva detto Bozzoli alla moglie. Ma l'imprenditore nella sua casa di Marcheno, in Valtrompia (Brescia) non è mai arrivato. Sparito nel nulla, nel breve tratto di strada che separa l'ufficio dallo spogliatoio, dove l'uomo avrebbe dovuto cambiarsi i vestiti prima di salire in auto e tornare dalla famiglia.

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