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Emergenza migranti: l’Ungheria estende la propria barriera sino al confine romeno

Intanto gli immigrati tra Serbia e Ungheria cominciano lo sciopero della fame e la Merkel parla di Hotspot

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CONFINE DI HORGOS (UNGHERIA-SERBIA) – Si aggrava la situazione dei migranti diretti verso il centro Europa e bloccati alla frontiera ungherese che hanno cominciato un primo sciopero della fame. A far degenerare la farraginosa macchina pro (che poi è contro) immigrazione è stata la decisione, presa dal governo di Budapest, di chiudere, a partire dalla mezzanotte di ieri, la frontiera, impedendo così il passaggio dei profughi.

Tale conclusione è stata raggiunta nel momento in cui il governo ungherese ha dichiarato, per le contee poste proprio sul confine serbo, lo stato di emergenza. Tale stato conferisce, inoltre, poteri speciali alla polizia e soprattutto permette all’esercito di sorvegliare le frontiere.
I profughi hanno da subito fatto sentire il proprio disappunto manifestandolo con i fischi rivolti alle forze dell’ordine e, in seguito, cominciando lo sciopero della fame a cui si è appena accennato.

Alcuni di loro hanno già provato ad oltrepassare illegalmente il confine finendo in stato di arresto; 174, queste le persone fermate dalla polizia (Fonte Guardian) e respinte nel giro di poche ore – la notizia è stata poi confermata anche da Gyorgy Bakondi, consigliere per la sicurezza del premier ungherese Orban.

GLI ULTIMI DATI  - Nei primi otto mesi del 2015 sono già stati registrati, dal Frontex, oltre 500mila arrivi; di poco inferiore il dato dell’Oim che parla di circa 470mila persone che hanno attraversato il Mediterraneo. Inoltre vanno contati anche coloro che hanno perso la vita inseguendo il sogno di libertà: 2812 inghiottiti dal mare.
A questi dati vanno infine aggiunti anche quelli derivanti dal bilancio del naufragio avvenuto tra Grecia e Turchia. Basandoci sul sito di Hurriyet possiamo affermare che i corpi recuperati sulle coste turche sono ormai 22 tra i quali risultano esserci 4 bambini.

I GOVERNI EUROPEI E LA GESTIONE DELL’EMERGENZA – Tuona la Germania con il ministro degli esteri Gabriel che si è scagliato contro l’Ue mentre la cancelliera Merkel parla di un vertice straordinario e dell’istiuzione di hotspot in Grecia e Italia.

Intanto il consiglio dell’Ue ha convocato un vertice per il prossimo 22 settembre al fine di ricollocare il vasto numero di migranti ormai arrivati che ad oggi sono circa 120mila. Tuttavia, come riporta l’Ansa, la paura dei paesi dell’est sta proprio in questa ricollocazione che potrebbe rappresentare un grosso problema politco.
Anche Obama si espone e ‘bacchetta’ l’Europa parlando di collaborazione come unica soluzione utile al superamento della crisi.

ITALIA: GLI HOT SPOT – Gli hotspot fanno parte di un pacchetto di interventi. Noi li faremo se il pacchetto sarà' completo. Deve iniziare tutto insieme . Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini a Di Martedì'. Di diverso avviso Gentiloni che afferma, sempre a Di Marted’,La riunione di ieri non mi sembra sia andata troppo bene: l'Europa ha riconosciuto che la crisi è europea ma non ha risposto bene. Non si può scaricare il peso dei migranti sui Paesi di arrivo e noi lo abbiamo detto agli amici europei: andremo avanti con il lavoro sugli hotspot nella misura in cui l'Europa andrà avanti a prendersi le sue responsabilità.

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