Da tanto, troppo tempo una delle pagine oscure della storia recente di questo paese aspettava che almeno si provasse a far luce sui tragici avvenimenti che riporta.
Il Senato, con un voto unanime -fatto sempre più raro allo stato attuale – ha deciso l'istituzione di una Commissione monocamerale d'inchiesta sulla sciagura del Moby Prince, accaduta il 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno e costata la vita a 140 persone.
La magistratura non ha accertato responsabilità in una vicenda su cui gravano molte ombre – ha affermato il relatore della proposta di Commissione, il senatore livornese del Pd Marco Filippi, riassumendo in Senato brevemente quello che avvenne durante la notte del disastro: 140 persone arsero vive, in attesa di soccorsi mai arrivati. La Commissione è una decisione storica, a suo modo, visto che non solo la magistratura ha indagato e assolto o archiviato per due volte a distanza di 20 anni, ma ogni tentativo di istituire una commissione d’inchiesta nelle legislature precedenti era naufragato.
Movimento 5 stelle, Sel e Pd sono stati i partiti a presentare le proposte dalle quali è stata estratta una sintesi, che ha portato alla proposta ultima e finale, che vede, dopo una serie infinita di stop e rinvii, finalmente il primo passo istituzionale per fare luce sul più tragico disastro marittimo del dopoguerra.
Piena soddisfazione è espressa da Loris Rispoli, presidente dell'Associazione “140”:
Abbiamo lottato per 24 anni chiedendo che si facesse piena luce sull' evento. Siamo davvero grati a tutti quei parlamentari che si sono adoperati affinché la Commissione nascesse e a tutti coloro che nella società civile ci hanno sostenuto. Il percorso è cominciato, avanti senza fermarsi fino all'accertamento della verità.
Una soddisfazione ripresa anche da Luchino Chessa - figlio del comandante Ugo Chessa, al comando del Moby Prince e perito anch'esso nella tragica notte: Un giorno storico, dove non possiamo che essere felice e pieni di entusiasmo per il cambio di rotta della politica. Ora realmente possiamo dire che le Istituzioni si avvicinano ai familiari delle vittime e supportano la loro ricerca della verità. Il nostro compito sarà quello di dare il nostro massimo contributo, sia umano che tecnico, ma anche quello di vigilare che tutto vada avanti secondo le linee che la Commissione si dovrà dare.
Ventiquattro anni di silenzi, ommissioni, incongruenze e fatti assurdi che adesso vedono il primo passo verso un'analisi tesa a stabilire la verità su quanto accadde a pochissime miglia dal porto di Livorno, spesso in spregio alla logica.