La parata dei baci era già pronta. Durante l'esibizione del gruppo 'Lo Stato Sociale', si sarebbero dovute baciare due coppie gay , due lesbo e due gay etero che a quanto afferma Romani, "erano già nel retropalco e avevano già firmato le liberatorie di rito" quando gli organizzatori hanno comunicato che la Rai non intendeva procedere essendo la trasmissione ancora in fascia protetta.
Arcigay protesta considerandola una censura insensata, che tratta l'omosessualità come una cosa oscena, impresentabile, "un episodio "inaccettabile", che ha reso "invisibile un pezzo di Paese, proprio sul palco del Primo Maggio dove la parola 'diritti' dovrebbe avere un particolare significato". Romani ribadisce che la tv pubblica viene finanziata anche con le tasse delle persone omosessuali e chiede ai sindacati , gli sponsor della manifestazione di prendere le distanze di "prendere le distanze pubblicamente dall'atto discriminatorio della Rai."
Dall’organizzazione arriva la replica di Massimo Bonelli, che risponde dichiarando che l’esibizione non era stata provata prima e per questo non ha avuto l’ok dagli autori.
La Rai è intervenuta con una nota: "In merito a quanto afferma il presidente dell'Arcigay, Flavio Romani, su un presunto divieto da parte della Rai di far salire sul palco del Concerto del Primo Maggio alcune coppie omosessuali che si sarebbero dovute baciare durante l'esibizione del gruppo 'Lo Stato sociale', l'azienda precisa di non aver saputo nulla della questione e di non essere stata coinvolta in alcuna decisione in proposito da parte degli organizzatori dell'evento."