Prove tecniche di tensione a poche ore dall'inaugurazione di Expo 2015 oggi con il corteo di protesta nelle strade milanesi, tra tafferugli e timore crescente per l'ordine pubblico.
La rabbia e la protesta che da mesi sta crescendo contro il sempre chiaccherato Expo 2015 si sono manifestate oggi con il corteo studentesco internazionale No Expo di oggi a Milano, al quale hanno partecipato alcune migliaia di persone tra cui il movimento Studenti contro Expo, antagonisti dei centri sociali e anarchici.
Lungo il percorso della manifestazione, partita nella mattina da via Cairoli, diversi negozi di lusso e agenzie bancarie sono stati imbrattati con vernice e scritte contro l'Expo mentre il Consolato turco è stato preso di mira con lanci di uova e petardi.
Una sede della Manpower, agenzia interinale responsabile delle assunzioni lavorative per Expo già da tempo al centro di aspre critiche e polemiche per la loro politica fallimentare, è stata assaltata con sassi e uova da un gruppo di antagonisti staccatosi dal corteo, fino all'intervento delle Forze dell'Ordine che li ha dispersi.
L'episodio ha innescato una polemica interna tra i partecipanti al corteo, dove alcuni studenti hanno cercato di allontanare i responsabili, mentre anche una filiale dell'Eni – azienda partner di Expo – è stata segnata dalla vernice e una persona anziana è stata contestata per aver esposto alla sua finestra una bandiera tricolore.
Schiaffi e spintoni anche contro fotografi e giornalisti, rei secondo il movimento No Expo di fare terrorismo mediatico contro le ragioni e interessi del movimento e di essere presenti in forze intorno al corteo per sbattere il mostro in prima pagina.
Il corteo, pur tra provocazioni e atti vandalici, è terminato davanti alla sede della Regione Lombardia senza altri incidenti o contatto tra i manifestanti e le Forze dell'Ordine, che però hanno proceduto all'espulsione, dopo il parere positivo dei giudici, di tre cittadini tedeschi fermati ieri dalla Digos in un'operazione preventiva e trovati in possesso di spray urticante, armi improprie e maschere antigas militari.
Una partenza con il botto, come era facile immaginarsi, per Expo 2015 che dopo oggi vede salire il timore degli organizzatori per future azioni di protesta e dissenso, in previsione delle altre manifestazioni già programmate contro l'esposizione.