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Milano, contestazione studentesca contro la riforma scolastica

Uova e vernice contro la Polizia, oggi il testo della riforma al Consiglio dei Ministri

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Disordini furibondi al corteo degli studenti a Milano, scesi in piazza per protestare contro la nuova riforma scolastica voluta dal governo Renzi, che si sono scontrati con gli agenti di Polizia a pochi passi dal Pirellone.

L'ira degli studenti contro il testo della nuova riforma scolastica, questo pomeriggio in discussione al Consiglio dei Ministri non ha tardato a manifestarsi in molte grandi città italiane, raggiungendo a Milano l'apice della rabbia.

Un migliaio di manifestanti questa mattina ha inscenato un corteo nel capoluogo lombardo, scandendo slogan contro il governo e la rassegna Expo 2015, già precedentemente contestata nel tempo per l'uso del lavoro volontario (sui 20.000 presunti posti di lavoro ben 18.5000 verrebbero coperti da prestazioni gratuite).

Arrivati ad un centinaio di metri dalla sede della Regione Lombardia il corteo di protesta ha proseguito oltre il percorso precedentemente autorizzato, trovandosi a contatto con i reparti mobili antisommossa della Polizia, che presto sono diventati bersaglio di alcuni militanti antagonisti, con il lancio di uova e vernice rosso magenta, quest'ultima caricata anche  con un estintore.

Gli agenti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni, facendo presto disperdere i manifestanti mentre i responsabili dal megafono invitavano a non reagire e a ritrovarsi in riunione presso altro luogo.

Nessun contatto diretto tra i poliziotti e gli studenti, mentre un 15enne è stato fermato al termine del lancio di oggetti e portato alla Questura centrale per accertamenti.

Expo+ Jobs Act+ Buona Scuola= un futuro di m.... è la scritta dello striscione che apriva il corteo, slogan poi ripetuto anche sull'asfalto con la solita vernice magenta, a testimonianza della stretta correlazione che i manifestanti implicano tra la rassegna internazionale e i provvedimenti del governo.

Una protesta non ancora finita e che vedrà anche nei prossimi giorni manifestare lo stesso pensiero, come domani con una mobilitazione annunciata nelle università del capoluogo lombardo.

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