I primi due anni di Papa Francesco
Il suo slogan lo si potrebbe riassumere in “ Cambiare Rotta “ e ci sta riuscendo

Un Papa concreto Jorge Mario Bergoglio come precisò subito egli stesso nella bellissima intervista con Eugenio Scalfari a Repubblica, lui che non è un mistico in odore di santità come Giovanni Paolo II ma un concreto uomo di azione.
Che la rotta sarebbe cambiata si intuiva già nella scelta del nome Francesco, come il santo di Assisi che richiamò tutta la Chiesa alla povertà e papa Francesco conduce un’esistenza che non comprende lussi a partire dall’abbigliamento.
Vestito sempre in bianco, con una semplice croce in argento al collo senza ori e velluti. La sua residenza non è negli appartamenti pontifici del Palazzo Apostolico, ma nel residence della domus Santa Marta, consuma i pasti in mensa, accanto a sconosciuti sopresi di trovarselo accanto. Udienze precedute da un giro fra le transenne a bordo della jeep scoperta e all’interno di una semplice e anonima utilitaria per le vie di Roma per raggiungere parrocchie e periferie.
Nei rapporti con i fedeli ha introdotto uno stile più diretto, informale da pari piuttosto che da capo supremo della chiesa. Nel rivolgersi alle folle, nei messaggi scritti, nei discorsi durante le sue visite nelle periferie difficili e nelle interviste , parla l’uomo: ricordiamo infatti il tanto discusso pugno da tirare a chi offende pesantemente. Ha istituito il Sinodo straordinario sulla famiglia, un tavolo di dibattito sui temi più scottanti : coppie di fatto, omosessualità, sacramenti per divorziati e risposati ,aborto, eutanasia, fecondazione artificiale e ruolo delle donne.
E’ intervenuto sullo Ior, chiudendo i conti sospetti per mezzo dei quali erano state effettuate opache speculazioni, ha istituito una super Segreteria per l'Economia , creando una sorta di banca centrale vaticana, e favorendo un accordo di informazione e trasparenza nel negoziato con l'Italia che cancellerà la Santa Sede dalla lista nera. Ha designato un Consiglio dei Cardinali per riformare la Curia Romana, con la revisione del numero dei dicasteri vaticani e il loro accorpamento.
Nelle relazioni estere con il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, ha ottenuto importanti successi diplomatici primo tra tutti riconciliazione Usa e Cuba, lo scambio di telegrammi tra Santa Sede e Cina, preghiera comune con i leader israeliano e palestinese nei Giardini Vaticani per la pace in Terra Santa, alla veglia di preghiera per il Medio Oriente che ha contribuito a scongiurare un intervento in Siria