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Anonymous e la sfida contro il Califfato islamico lanciata in tv

“Il nostro obiettivo è debellare l'Isis dal web”

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Mentre decine di opere millenarie vengono abbattute senza pietà dai “fondamentalisti in mimetica” dello Stato islamico Anonymous rinnova la guerra aperta contro di esso, ribadita in una video intervista andata in onda nella trasmissione “Servizio pubblico”.


Lo avevano promesso, dopo l'attacco alla redazione di “Charlie Hebdo”, che avrebbero colpito l'Isis su internet in larga scala e adesso parlano dei risultati ottenuti: Anonymous, il grande collettivo mondiale di hacker, ha affermato di aver cancellato almeno 9000 profili sui social network, da Facebook a Twitter, di collaboratori o simpatizzanti del Califfato islamico. La prima battaglia di “una guerra che durerà anni” - come afferma il portavoce di Anonymous durante l'intervista televisiva che è andata in onda ieri sera durante la trasmissione “Servizio pubblico” su La7.


Il collettivo di hacker racconta che uno dei suoi punti di forza è la loro omogeneità: “Anonymous è il tuo vicino di casa, l'amministratore del tuo condominio, forse la tua ragazza. Siamo tutti e nessuno - continua il portavoce cammuffato con l'immancabile maschera di Guy Fawkes – questa è la nostra forza contro chi vuole opprimere la verità e libertà di pensiero come l'Isis”. Un punto di forza che è condiviso in parte  dalla rete dello Stato islamico e che dopo la dichiarazione di guerra degli hacker globali sta diventando uno degli anelli più deboli della catena fondamentalista.


Siete un virus e noi siamo la cura” - annunciava qualche settimana fa Anonymous, che anche nel suo ultimo, e primo intervento televisivo, ha ribadito, come la loro integrazione sociale, politica o religiosa che sia e che gli permette di essere il vaccino contro il virus terroristico, come il loro proverbiale  aspetto sfuggente. Qualcosa, quest'ultimo aspetto, che contrasta con l'uscita televisiva e che porta sicuramente significati e messaggi nascosti dentro di essa, forse un'altra sfida al Califfato islamico, che anche nella giornata di ieri ha mostrato la sua anima nera demolendo opere storiche millenarie e dandone risalto sui media, oppure dando notizia di aver ucciso almeno 15 ostaggi al confine tra Iraq e Siria, senza contare le video esecuzioni, di cui pare sia stato identificato il boia, Mohamed Emwazi, un 27enne inglese nativo del Kuwait.


Un confronto, quello interattivo tra Anonymous e Isis, di cui ancora non si può sapere l'esito finale, anche per la sua non breve durata già ipotizzata e di cui non si conoscono ancora gli effetti collaterali.
 

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