"Genitori spazzaneve", li definiscono gli inglesi. Padri e madri succubi di ansia frenetica che rifiutano l’idea che i propri figli possano arrivare secondi. E' quanto racconta al Times, la direttrice del collegio femminile di Saint Paul, Clarissa Farr.
Ma non succede solo a Londra. In Italia, con la scusa di proteggere i pargoli da una punizione, schiere di genitori si presentano dagli insegnanti con giustificazioni e minacce.
«La tendenza a prevenire ed evitare qualsiasi difficoltà ai figli è diventata patologica: padri e madri sono del tutto impreparati ad affrontare gli insuccessi dei figli, non ci si vogliono trovare, perché non sanno come uscirne» - spiega Daniela Scocciolini, per oltre quarant’anni insegnante e poi preside del liceo Pasteur di Roma.
«La colpa di ogni insuccesso - dice Innocenzo Pessina, ex preside del liceo Berchet di Milano - è data sempre alla scuola e così si arriva ai ricorsi al Tar per bocciature e brutti voti. Bisogna insegnare ai ragazzi a confrontarsi con la realtà, aiutarli nelle strade in salita, faticose e impegnative, ma non sostituirsi a loro».
Tuttavia, trova sempre maggior acclamazione l'idea che chi sbaglia sia un fallito. «Forse anche per la crisi economica - sostiene la psicoteraupeuta Silvia Vegetti Finzi - i genitori sono più ansiosi per il futuro e si sostituiscono ai figli, come se dicessero: “Scelgo io per te” e preparano loro le strade da seguire.
E allora? Lasciateli liberi, ritiratevi progressivamente lasciando la vita di vostro figlio a lui, inclusi fallimenti ed errori».