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Il “No” deciso di Alfano sulle trascrizioni delle nozze gay

I sindaci devono cancellarle se no ci sarà un annullamento d'Ufficio.

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Il ministro dell'interno Angelino Alfano ha annunciato che invierà una circolare ai prefetti italiani, affinché esortino i sindaci in modo formale al ritiro ed alla cancellazione delle trascrizioni di nozze omosessuali dal registro di stato civile. Avverte inoltre che se non dovesse avvenire si procederà all'annullamento d'ufficio degli atti illegittimi.

Sono decise e radicali le parole del ministro dell'interno Angelino Alfano, il quale è più che mai diretto ad ottenere l'annullamento degli atti trascritti, da alcuni comuni italiani, riguardo il riconoscimento delle nozze avvenute tra gay in stati stranieri.
Il ministro mette in evidenza che le direttive che prevedono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni gay, non sono conformi alla legge italiana.  Nessuna direttiva in materia di stato civile, può prescindere dal quadro normativo vigente nel nostro paese. Spetta al parlamento, nell’esercizio della sua discrezionalità politica. Infatti, dice Alfano durante un intervento a Rtl 105.5, in Italia non è possibile che ci si sposi tra persone delle stesso sesso, per cui quei matrimoni non possono essere trascritti, in quanto sono atti illegittimi.
Dove risultino adottate queste direttive, i prefetti dovranno inviare un invito ai sindaci di cancellazione delle trascrizioni, secondo quanto scritto nella circolare che Alfano stesso invierà ai prefetti della Repubblica Italiana. In caso di inerzia infatti, si procederà alla cancellazione d'ufficio.

Le reazioni sono bipolari: c'è chi concorda con il ministro, ma c'è anche chi si stupisce dell'assurda rigidità nella quale la legge italiana è ancora radicata. Che siano degli atti illegittimi probabilmente è vero, sostengono alcuni, e la giurisprudenza lo confermerà, ma se si pensasse a cambiare le leggi italiane verso l'apertura ai matrimoni gay, potrebbe essere un risultato più soddisfacente nel senso dell'uguaglianza al di là di ogni orientamento o assurdo preconcetto non conforme ad una democrazia. Intanto il dibattito risulta sempre più acceso. 

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