Ad Austis continua la polemica. Alcuni genitori hanno scelto di iscrivere i loro figli nelle scuole di altri comuni, determinando la chiusura delle scuole elementari, ma Lucia Chessa fa sentire la sua voce” La nostra scuola elementare esisteva nell'organico di diritto, poi a seguito di alcuni trasferimenti di bambini è chiusa da settembre. Io credo che concetto di qualità sia usato contro di noi: si chiude la piccola scuola perché non si lavora bene con pochi bambini, si chiude il punto nascita dell'ospedale perché l'associazione italiana di ginecologia dice che se non ci sono almeno 1000 parti all'anno non è sicuro. Insomma manca il rispetto per il piccoli numeri siamo una civiltà urbana che tolta ogni romantica mitologia non rispetta le aree rurali”
Ma la Chessa va oltre e risponde e redige un comunicato stampa "Non intendo rispondere alle parole inopportune e fuori luogo del presidente della proloco di Austis, cosa che sarebbe facile e scadente. A lui consiglierei di occuparsi meglio della sua associazione dandogli ruolo in una comunità complessa che ha bisogno di molte cose. Preferisco restare al tema della scuola e in generale a quello dei servizi nelle aree interne.
La scuola, assieme a sanità e trasporti, sono servizi essenziali non negoziabili e la possibilità di accedervi è la condizione senza la quale si da un fortissimo impulso allo spopolamento del territorio. Ci siamo battuti affinché i nostri bambini non divenissero pendolari all’età di sei anni, affinché le nostre donne non fossero costrette ad andare a partorire lontano dal loro territorio, ci battiamo per avere la possibilità di raggiungere Cagliari e Nuoro in tempi che siano minimamente ragionevoli. E continueremo a farlo esattamente con la stessa forza e la stessa decisione.
Mi preoccupa molto la rassegnazione di chi si piega e rinuncia al proprio diritto ai servizi. Questo toglie prospettive al territorio. Significa cadere nella trappola di chi ci vuole convincere che di piccolo si muore e di chi vuole continuare a misurarci con il metro della città.
Noi al contrario siamo convinti che le piccole scuole, opportunamente supportate, possano proporre offerta formativa di qualità, che siano una presenza insostituibile in una comunità e crediamo che il dimensionamento dei servizi scolastici di un territorio vada discusso su tavoli istituzionali , eventualmente in una visione complessiva che dia certezze sulla alternativa e che è cosa molto diversa dalla scelta individuale della singola famiglia.
Il comune sta già finanziando un progetto di arricchimento dell’offerta formativa della scuola media che mette a disposizione ore di compresenza tali che la pluriclasse sarà sdoppiata quando è necessario e per particolari insegnamenti e cosi sarebbe stato alla scuola elementare. Alcuni genitori hanno preferito trasferire in altre scuole i propri figli, ciò è legittimo, ma ha avuto come conseguenza la chiusura delle nostre Elementari cosa che io ritengo molto grave e penalizzante per questa comunità .
Quanto al trasporto dei bambini, chiunque abbia solo un minimo di dimestichezza con i procedimenti amministrativi sa che i comuni devono garantire il trasporto ai bambini iscritti alla scuola nel momento che chiude ed è esattamente ciò che stiamo facendo. Dando come sempre rigorosa applicazione alla norma che consiglio vivamente di studiare al presidente della proloco."