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Lega della Terra lancia una petizione nazionale per togliere l'embargo russo

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La Lega della Terra ha deciso di non rimanere inerte, di fronte alla scelta adottata dal Governo Russo di porre un embargo che andrà fortemente a danneggiare i prodotti italiani. Una scelta obbligata dalla irresponsabile politica adottata dal Governo Renzi e dall'Unione Europea. Il nostro appello è rivolto a tutte quelle Aziende operanti nel settore primario, ed ai privati che ritengono inopportuno quel pacchetto di misure restrittive che Bruxelles e Washington hanno inflitto alla Russia per il ruolo destabilizzante nella crisi in Ucraina. Il 9 settembre, il nostro appello verrà direttamente consegnato nelle mani del Presidente Russo, Vladimir Putin, per mano dell'Onorevole Roberto Fiore, firmatario insieme ai vertici dell'Associazione: il Presidente Daniele Spairani, il Vicepresidente Nicola Gozzoli, il Segretario Federico Trotta e l'amministratore Carmelo Modica.

Questo il testo del nostro appello che ti chiediamo di sostenere inviando i tuoi dati e quelli della tua azienda a: info@legadellaterra.org.

Appello alla Federazione Russa per il ritiro delle sanzioni ai piccoli produttori italiani.

Al signor presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Ill.mo Presidente

I sottoscritti firmatari del presente appello si rivolgono a Lei perché contrari alle sanzioni che l'Unione Europea, e di conseguenza il governo italiano, hanno deciso di adottare contro la Russia. Nella convinzione che il vero motivo delle suddette sanzioni sia da addebitarsi a politiche pregiudizialmente antirusse, per di più assai lontane dai veri interessi dei popoli europei, e ritenendo che il commercio si sia storicamente dimostrato un grande viatico per la reciproca conoscenza, lo scambio culturale e l'edificazione della pace tra i popoli; chiediamo alla S.V. il ritiro dei provvedimenti sanzionatori da Voi predisposti perché colpirebbero tante piccole imprese agroalimentari italiane di alta qualità, già messe in difficoltà dalla crisi economica e dalla pressante burocrazia, che rispettano il popolo russo e la sua guida politica; aziende interessate, invece, ad un ulteriore sviluppo delle relazioni commerciali e culturali con il Vostro popolo.

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