Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Daniele Meneghin ci racconta il suo ultimo singolo "Il tuo sorriso di mattina"

Condividi su:

Dopo la pubblicazione dell'album "Gesto atletico", il cantautore Daniele Meneghin torna con un nuovo video per il brano "Il tuo sorriso la mattina", fuori sempre per la fedele Adesiva Discografica. L’album è stato un omaggio all’essere umano e alla sua capacita di eseguire il “gesto atletico” che fa la differenza nel trascorrere la propria esistenza. Il gesto atletico è l’espressione perfetta di un percorso di cambiamento che porta ad un risultato efficace e ripetibile.  "Il tuo sorriso la mattina" nello specifico vuole raccontare l’amore come equilibrio e benessere, quando si riesce a trovare la propria serenità assieme ad un’altra persona. L’essenza dell’essere vive.

Gli abbiamo fatto qualche domanda!

- Come ti sei avvicinato alla musica? E quando hai capito che sarebbe stata parte della tua vita? 

Fin da piccolo ho sentito che la musica era emozione, desiderio, mezzo per esprimermi. Ho cominciato inventando sigle per cartoni animati e poi via via, man Manno che le emozioni crescevano cresceva anche la mia voglia di fissarle tra le note.

- Hai mai dubbi a riguardo? O periodi in cui la musica non fa parte della tua routine? 

No, ho sempre avuto un rapporto molto libero con la musica, e libero è sempre stato il desiderio di farla. Mai un obbligo, sempre un piacere, un bisogno.

- Si può fare musica anche senza studiare musica? Com'è stato per te? 

Io ho studiato pianoforte e poi ho approcciato altri strumenti da autodidatta. Si si può fare musica senza studiarla, certo è che se la studi la conosci meglio. Un po come cucinare senza andare a scuola di cucina, si puoi.

- Ci racconti il tuo incontro con Osvaldo di Dio? 

Con Osvaldo ci siamo conosciuti vent’anni fa durante la lavorazione del mio secondo disco “Bertoldo si confessa ridendo”. Il disco è stato arrangiato da Gilberto Martellieri (grande protagonista della musica Italiana negli anni 70 e 80, scomparso nel 2015) che ha voluto le chitarre di Osvaldo nel disco. Da allora ho sempre voluto la sua impronta nelle mie canzoni perché lo sento che sa sempre dare il vestito giusto ad ogni pezzo.

- E ora? 

Ora vivo e sono felice. Guardo il mondo con attenzione e cerco di non farmi trovare sprovvisto! Spero che l’uomo capisca che non è padrone di niente. Nel frattempo faccio musica la faccio ascoltare e spero così di dare qualcosa a qualcuno. Ciao e grazie mille per il tempo che mi dedicate

Condividi su:

Seguici su Facebook