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Guerra di sanzioni tra Usa, Ue e Russia

Resta lo stato di allerta in Ucraina: «Le truppe sono pronte»

a cura della redazione
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Barack Obama non torna sui propri passi e insiste nel definire illegale il referendum che domenica scorsa avrebbe sancito il ritorno alla Russia della Crimea. Quella che si profila, quindi, sembra essere una guerra di sanzioni. La Casa Bianca ha infatti dichiarato di essere pronta a prendere provvedimenti contro l'economia russa e contro i nuovi responsabili russi per la crisi in Ucraina.

Lo stesso Obama - che continua a definirsi seriamente preoccupato - però non chiude definitivamente le porte e precisa che il Cremlino può ancora tornare indietro. Anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha detto che l'Unione europea è pronta a comminare sanzioni alla Russia, poi seguito sulla stessa linea da François Hollande.
La risposta russa non si è fatta attendere con la pubblicazione di una lista di funzionari statunitensi a cui è vietato l'ingresso sul territorio nazionale.

 

Sul fronte diplomatico fra i due principali contendenti - Russia e Ucraina - i vertici di Kiev hanno incontrato i rappresentanti del governo russo. È stato raggiunto l'accordo per il rilascio del comandante e dei suoi soldati della marina militare ucraina, Seghei Gaiduk, fermato ieri a Sebastopoli durante l'assalto al suo comando da parte di filo russi. 
Lo stato di allerta è però tutt'altro che passato. Il governo ucraino insiste su una possibile estensione delle mire espansionistiche di Mosca. Il Parlamento sostiene di avere «indicazioni» che i russi vogliano intervenire militarmente anche a Est e a Sud del Paese. E il Consiglio di Difesa ha comunicato che le truppe sono in stato di allerta da combattimento.

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