Ogni giorno che passa sembrano alzarsi venti di guerra tra Ucraina e Russia. Oggi Kiev ha denunciato l'invasione a Sud-Est e minaccia dure reazioni: «Ci hanno invaso nel Sud-Est del Paese: se non si ritirano immediatamente reagiremo». I militari russi sarebbero entrati nella regione di Kherson, al confine con la Crimea. Il ministro degli Esteri ha già chiesto il ritiro immediato delle truppe, altrimenti il Paese reagirà con una risposta forte con tutti i mezzi a disposizione.
In queste ore, però, le informazioni provenienti dal confine avevano parlato anche di un altro tentativo dei russi di penetrare in Ucraina senza riuscirvi. Aerei e paracudisti ucraini avrebbero respinto un tentativo di invasione nella zona dell'Arbatskaya Strelka, sempre al confine con la Crimea. Domani, sulla penisola è previsto il referendum per decidere se essere annessi alla Russia o meno. Intanto, nel territorio ucraino 120 soldati russi avrebbero occupato una stazione di distribuzione di gas naturale. La conferma arriva da un portavoce della guardia di confine. Se fosse confermato, si tratterebbe della prima azione che si estende fuori dalla Crimea.
Nel frattempo è tesissima la vigilia del referendum. A Kharkiv, nell'Est del Paese ci sono stati due morti in una sparatoria tra filo russi e estremisti di destra. I morti sono un filo russo e un passante. Gli estremisti hanno poi preso in ostaggio alcune persone e dopo una lunga notte di trattative le hanno rilasciate. La Polizia ha arrestato 30 persone, ma il timore è che il focolaio possa estendersi. Dietro l'angolo ci sarebbe, in questo caso, lo spettro della guerra civile.

