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Il Diabete, un disturbo sempre più frequente

Cos'è, come combatterlo ed i consigli del nostro specialista

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Il Diabete

Il diabete è una malattia caratterizzata da elevata glicemia a digiuno. Anticamente i medici, per diagnosticare questa malattia, assaggiavano l’urina dei pazienti: se questa risultava dolce allora il paziente era diabetico (da qui nasce la parola mellito, ovvero dolce come il miele). Ai giorni nostri le tecniche, fortunatamente, si sono evolute, portando ad effettuare un’analisi del sangue per stabilire la presenza o meno di questa malattia secondo i seguenti criteri diagnostici:

- Glicemia a digiuno > 125mg/dl
- Glicemia dopo carico ≥ 200mg/dl
- Emoglobina glicata > 6.5%

Prima di arrivare a questo punto un paziente attraversa uno stadio in cui è “prediabetico”: le cellule β del pancreas iniziano a produrre più insulina per contrastare l’aumento della glicemia e si ingrossano. In un primo momento questo meccanismo compensatorio riesce a mantenere la glicemia a livelli non troppo elevati ma, se non si interviene con una dieta volta alla riduzione del peso e con dell’attività fisica, la situazione peggiorerà, la produzione di insulina non sarà più sufficiente a ridurre in maniera adeguata la glicemia ed il paziente diventerà diabetico.

Esistono varie forme di diabete, le più comuni sono:

Diabete tipo 1 (T1DM): elevata glicemia a digiuno dovuta ad una mancanza totale o parziale di secrezione di insulina da parte delle cellule β del pancreas. È una malattia autoimmune in cui i nostri linfociti T, a seguito di una infezione, per una ancora non ben nota ragione, attaccano le cellule β del pancreas che producono insulina, distruggendole: il risultato è una insufficiente produzione di insulina che non riesce a mantenere la glicemia a livelli adeguati.

Diabete tipo 2 (T2DM): elevata glicemia a digiuno dovuta ad una resistenza all’insulina e ad una ridotta produzione di essa. In questo caso la secrezione insulinica è presente in maniera ridotta e non è in grado di ridurre significativamente la glicemia anche a seguito di una resistenza acquisita dai recettori dell’insulina causata principalmente da un elevato stato di infiammazione cronica e da una eccessiva stimolazione alla secrezione di insulina negli anni dovuta principalmente ad una elevata introduzione di carboidrati semplici.

Diabete Gestazionale (GDM): elevata glicemia che si manifesta in una donna in gravidanza. Nella quasi totalità dei casi la donna non ha mai avuto prima problemi di glicemia; solitamente sparisce con la fine della gravidanza, ma il GDM, per ogni gravidanza successiva in cui si ripresenta, aumenta notevolmente le probabilità di rimanere anche dopo la gravidanza. E’ un tipo di diabete molto pericoloso per la mamma ma soprattutto per il figlio.

Nel mondo, secondo l’OMS, 347 milioni di persone sono diabetiche: il 90% di queste soffre di diabete tipo 2.
Il diabete provoca macroangiopatia (aterosclerosi) e microangiopatia (retinopatia, nefropatia e neuropatia). Il danno ai vasi sanguigni può provocare gangrena delle estremità del corpo (mani ma soprattutto piedi), rendendo necessaria l’amputazione se non si interviene in tempo.
Solitamente i soggetti affetti da T1DM sviluppano più facilmente retinopatia, nefropatia e neuropatia perché hanno molti anni di diabete alle spalle rispetto ai soggetti affetti da T2DM, i quali, invece, sono più suscettibili ad aterosclerosi (e quindi a malattie cardiovascolari) in quanto essa è favorita da obesità e dalla sindrome metabolica (argomento che verrà trattato in seguito).
Esiste una correlazione biunivoca tra diabete e sindrome metabolica: il T2DM favorisce l’insorgenza di sindrome metabolica, ma anche la sindrome metabolica favorisce l’insorgenza del diabete.

Consigli utili

Per evitare o comunque ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 è necessario adottare stili di vita sani, corrispondenti in attività fisica quotidiana, non fumare, moderare il consumo di alcolici ma soprattutto una dieta sana ed equilibrata. Nello specifico, risulta efficace limitare il consumo di zucchero, bevande zuccherate e di dolci a favore di frutta, verdura e fibra in generale: il calo ponderale ed il mantenimento del peso ideale sono molto efficaci nel ridurre il rischio di insorgenza del diabete tipo 2.
Invece, per chi è già malato di diabete, consiglio di seguire attentamente le istruzioni e le terapie farmacologiche del proprio diabetologo, di limitare l’assunzione di dolci, bevande zuccherate, zucchero, fruttosio ed alcuni tipi di frutta molto zuccherata, di praticare attività fisica giornaliera, di consumare il meno possibile dolcificanti e prodotti che li contengono.

 

A cura di:
Angelo Viticchiè

Dottore in Alimentazione e Nutrizione Umana
angelo.viticchie@healthy-italia.it
 

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