La Crimea è stata quasi totalmente occupata dai militari della Russia. Un'occupazione avvenuta senza spargimento di sangue e in un tempo relativamente breve. La flotta russa, inoltre, ha dato un ultimatum alle forze ucraine in Crimea che «dovranno arrendersi entro le 4 di domattina».
Le operazioni militari da parte della Russia sono andate avanti per tutta la mattina. Diversi velivoli militari sono atterrati andando a rinforzare il contingente già presente sulla penisola ucraina. Il governo di Kiev aveva denunciato la violazione dello spazio aereo e l'arrivo massiccio di truppe che si sono schierate nei punti militari strategici come il porto di Kerch (scalo di partenza per i traghetti verso la Russia).
Nel frattempo anche i filorussi della penisola hanno occupato obiettivi strategici. Stamattina la 'tensione' si è estesa nella parte orientale del Paese. Qui è stato occupato il palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk e quello del consiglio regionale di Odessa.
Il premier ucraino Arseny Yatseniuk è fermo nella sua condanna: «Nessuno cederà la Crimea».
Barak Obama, intanto, cerca di isolare la Russia sul campo della diplomazia e ha chiesto l'immediato invio degli osservatori dell'Osce. È stata la stessa Casa Bianca a diffondere la nota del G7 (che riunisce i Paesi più industrializzati, diventati, poi, G8 con l'ingresso proprio della Russia): «Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, e il presidente del Consiglio Ue e il presidente della Commissione Ie, ci uniamo oggi per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina».