La psicoanalista e scrittrice francese Ginette Raimbault, celebre specialista delle malattie psicologiche dei bambini, è morta a Parigi all’età di 89 anni. Per più di vent’anni di ricerca all’Hopital des Enfants Malades di Parigi, diretto dal professore Pierre Royer, la Raimbault si è occupata di bambini condannati a morire, diventando così quasi un «angelo» per quei bimbi destinati a non sopravvivere e un grande supporto per i genitori che soppressi dal dolore. Secondo quanto si apprende dal quotidiano Le Monde, da tempo Ginette Raimbault era malata di Alzheimer. Tra i suoi libri tradotti in italiano, ricordiamo: «Pediatri e psicoanalisti, esperienze cliniche» (Boringhieri 1976), «Il bambino e la morte» (La Nuova Italia 1978) e «Le indomabili: figure dell’anoressia» (Leonardo 1989). Nata ad Algeri il 28 aprile 1924, Raimbault era allieva di Jenny Aubry e fu segnata dall’insegnamento dello psicoanalista inglese Michael Balint, di cui ha introdotto il metodo in Francia. Era membro della lacaniana Ecole Freudienne di Parigi (1964-1980) e ha diretto l’Institut National des Sciences et de la Recherche Medicale della capitale francese.