Aveva appena finito di lavorare e una ragazza si è recata in un supermercato di Collepasso, cittadina in provincia di Lecce, per poter prendere un pacco di patatine e uno di assorbenti. Erano però passate le 18:00, e l'ordinanza anti Covid in Puglia specifica che dopo quell'orario non si possono comprare generi che non sono considerati beni di prima necessità . I titolari del supermercato hanno quindi seguito l'ordinanza, apponendo gli appositi nastri rossi sullo scaffale dove c'erano gli assorbenti. Alla giovane però servivano, per cui gli ha presi lo stesso. Alla cassa però le hanno detto che potevano battere solo le patatine, ma non gli assorbenti. A quel punto la giovane si è sentita mortificata, in quanto le sarebbe stato detto che dovesse dimostrare ai carabinieri o al sindaco di avere il ciclo, questo affinchè le fosse consentito di comprare un pacco di assorbenti oltre l'orario consentito. La commessa ha quindi invitato la ragazza a riporre gli assorbenti nel reparto. Tale merce è venduta anche nelle farmacie (che sono regolarmente aperte in zona rossa), ma lì costano molto di più rispetto ad un supermercato e tra l'altro sono tassati al 22%, per cui sono considerati come una sorta di bene di lusso. Il caso sta facendo discutere in queste ore tutto il Salento. Non è escluso che nelle prossime ore possano aversi chiarimenti in proposito.