Nel momento delle dimissioni Enrico Letta merita di essere salutato con rispetto. E con minore freddezza di quella riservatagli ieri da Renzi che non vedeva l'ora di sbrigare la pratica. Comunque sia, da oggi entriamo nella nuova era del sindaco di Firenze. La promessa è impegnativa: basta con la palude, ossia con tutto quello che ingessa e paralizza il nostro sistema.
L'ambizione, insomma, non manca: speriamo che non manchi nemmeno il realismo. Renzi arriva a Palazzo Chigi - dopo che Napolitano avrà svolto rapide consultazioni - senza che sia approvata la famosa legge elettorale maggioritaria. Anzi, a questo punto ci si chiede che fine farà quel progetto nato in un diverso contesto. Quel che conta, il neo-premier sarà privo dello strumento di pressione politica: o mi obbedite o provoco lo scioglimento delle Camere. Perché andare a votare nella situazione attuale, con il proporzionale, non serve a Renzi, come lui stesso ha ammesso. Insomma, il tornado soffia su Palazzo Chigi. Ma c'è da augurarsi che l'impazienza non abbia giocato un brutto scherzo all'uomo nuovo. Non si può sfidare la palude senza la certezza di sconfiggerla.