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Nessun processo bis per il caso Concordia

Ribadite, invece, le pene ai co-indagati del capitano Schettino

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Non ci sarà nessun processo bis per il disastro della Concordia, come richiesto, invece, dalla procura generale di Firenze. La Cassazione ha confermato le pene patteggiate nel luglio scorso dai co-indagati del capitano Francesco Schettino, gli ufficiali Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, il timoniere Jacob Rusli Bin, il “fleet crisis coordinator” di Costa spa, Roberto Ferrarini e il direttore dell’hotel di bordo Manrico Giampedroni, noto come il “commissario-eroe”,  intrappolato alcuni giorni dopo il naufragio nel relitto. La quarta sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del sostituto pg Adolfo Sgambaro, con cui la procura della Corte d’Appello fiorentina contestava le «condanne miti», emesse dal gup e la «violazione di legge» per aver accordato le attenuanti generiche agli imputati, chiamati a rispondere a vario titolo di omicidio colposo plurimo, di lesioni colpose e di naufragio. Le motivazioni saranno espresse solo col deposito della sentenza, ma il collegio ha sposato le conclusioni del sostituto pg della Cassazione, Vincenzo Geraci, secondo cui il gup di Grosseto abbia recepito correttamente l’accordo tra procura di Grosseto e indagati. Ha, inoltre, escluso che vi sia stata violazione di legge nella determinazione delle pene per i cinque imputati, né da parte della procura di Grosseto, né del gup che accolse quanto pattuito tra accusa e difensori.

Un secondo processo avrebbe assecondato le richieste delle parti civili, il cui obiettivo è di estendere le responsabilità del naufragio, oltre la figura di Schettino, che rimane, quindi, il solo imputato per il naufragio all’Isola del Giglio, avvenuto il 13 gennaio 2012, coinvolgendo 4.229 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, e nel quale morirono in 32. Dunque, gli imputati possono essere soddisfatti. «Sono felice per come si è risolto il dramma di questo giovane ufficiale di marina. Mi auguro che possa riprendere presto con serenità il suo percorso lavorativo, che torni a navigare», ha dichiarato il legale di Ciro Ambrosio, Salvatore Catalano. «Avevano patteggiato per chiudere quell’esperienza terribile. Rifare il processo sarebbe stato ripiombare in quella sera drammatica», ha aggiunto, poi, l’avvocato Luigi Fornari, difensore di Silvia Coronica, terzo ufficiale in plancia con Schettino. La procura di Grosseto ha accolto la pronuncia con soddisfazione e con la stessa serenità con cui aveva prestato il proprio consenso all’applicazione delle pene richieste dagli imputati.

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