E' accaduto domenica mattina, quando un argine del fiume Secchia, all’altezza del Passo dell’Uccellino, pochi chilometri a nord di Modena, ha ceduto sotto l’urto dell’onda di piena: una falla provocata da tane di volpi o di tassi che in poche ore, si è trasformata in una voragine di 80 metri, da dove l’acqua si è rovesciata su campagne e centri abitati.
Diecimila ettari di territorio allagati, tra cui Bastiglia e Bomporto, due paesi rimasti sott’acqua, per più di 48 ore. Sono stati colpiti anche otto comuni e danneggiate 1.800 imprese. Si tratta di un bilancio ancora provvisorio, perché la vera conta dei danni arriverà solo quando la gente avrà finito di spalare il fango da abitazioni e aziende.
A dare informazioni sull'accaduto, ci sono anche i dati contenuti nel rapporto sull’alluvione presentato ai ministri Delrio e Orlando: l’area colpita si estende per oltre 30 chilometri in linea d’aria. Migliaia di persone hanno dovuto lasciare la loro casa nell’immediatezza dell’esondazione, mentre almeno duemila sono rimaste bloccate nei piani alti dei centri di Bastiglia e Bomporto. 190 sono gli sfollati, ospiti perlopiù di alberghi. Di fronte all’emergenza, sono intervenuti 176 vigili del fuoco, che hanno compiuto 764 interventi di soccorso urgente e 907 salvataggi di persone, oltre 110 interventi con mezzi aerei.
Il problema è che il disastro si è abbattuto su zone già flagellate dal terremoto del 2012. «Non stiamo parlando di un’alluvione, ma di un’emergenza che si sovrappone purtroppo a un terremoto. Ora dobbiamo affrontare il percorso, attraverso cui ottenere quello che per noi è assolutamente indispensabile, vale a dire il riconoscimento di tutti i danni. Valuteremo anche la fiscalità di vantaggio». E' quanto ha evidenziato, oggi, il presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, che già nei giorni scorsi, aveva chiesto lo stato d’emergenza. Rimangono ancora dubbi su come l’argine lungo un tratto rettilineo di fiume, abbia potuto sbriciolarsi in quel modo. Oltre alla spiegazione dell'Aipo, una commissione scientifica, formata dalla regione che indagherà sulle cause del cedimento, più tardi si penserà a 'risistemare' quel 'nodo idraulico'. Intanto, tra gli abitanti, la rabbia cresce.
Tuttavia, la regione ha aperto un sito internet, in cui sono disponibili i moduli per i risarcimenti. L’acqua è defluita da Bastiglia e Bomporto e le idrovore hanno quasi terminato il loro lavoro nelle campagne di San Felice e Finale. Resta ancora irrisolto, il problema dello smaltimento dei rifiuti. Dopo la neve di martedi, per le prossime 36 ore, sono previste abbondanti precipitazioni per le zone appenniniche dei fiumi Secchia e Panaro e per le pianure di Modena e Reggio.