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Fascismo all’osso buco

Per molti Salvini richiamerebbe il fascismo. Ma Salvini non dimostra Cultura.

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«Io, devo dire, non condivido mai la guerra: neppure quella contro i Turchi. La religione cristiana sarebbe messa davvero male, se la sua sopravvivenza dipendesse unicamente da questi puntelli! Non ha senso attendersi che, a partire da premesse ostili, le genti sottomesse diventino buoni cristiani: ciò che si conquista con la violenza, lo si perde nello stesso modo [...]. “Ma perché – sento dire – non dovremmo poter sgozzare quelli che vengono a sgozzarci?”. A costoro rispondo: “Vi sembra davvero così inaccettabile che altri siano più crudeli di noi? Allora perché non derubiamo chi ci deruba? E perché non prendiamo a male parole uno per uno tutti quelli che ci offendono? Perché non odiamo visceralmente tutti quelli che ci odiano?”».
Così scriveva Erasmo da Rotterdame così leggiamo in un suo libretto intitolato: “La guerra piace a chi non la conosce”, curato da Davide Canfora per conto della Sellerio Editore. In esso si legge anche: “Ai prìncipi spetta placare con la saggezza e con la ragione gli istinti temerari delle masse stolte”
Queste considerazioni mi tornano in mente nel dover assistere allo spettacolo indecoroso che il Capitan Salvini va dando in giro per l’Italia seminando paure, divisioni, contrapposizioni, disgregazioni, con l’utilizzo di un vocabolario che invece di contrastare gli istinti temerari, li cavalca con profitto; un vocabolario che, se da una parte, richiama il fascismo, dall’altra, ne fa una macchietta e il motivo è uno solo: mancanza assoluta di una cultura di riferimento, cosa di cui il fascismo era ben impregnato. 
Una realtà ineludibile sta nel fatto che la politica e la cultura sono le due facce della stessa medaglia, l’una non può esistere senza l’altra, essendo, l’una, l’arte del governare e, l’altra, conoscenza di valori, tradizioni, usi, costumi, filosofia, arti di un popolo. Senza Cultura non può esserci Politica Seria ed Efficace, a meno che, per essa, non si intenda, come sta avvenendo ora in Italia, semplice incetta del potere e di poltrone con le quali schiavizzare un popolo.
Nel suo tragico destino il fascismo trascinò l’Italia negli inferi di una guerra prima mondiale poi civile, ma, nel bene o nel male, aveva una cultura a riferimento. Qui assistiamo alla politica dell’osso buco: buco nella sicurezza, buco nell’economia, buco nel lavoro, buco nei doveri di rispetto verso gli altri, buco nell’accoglienza, buco nella solidarietà, buco nei valori cristiani.

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