Non è il cucchiaio in cucina né tantomeno il famoso cucchiaio alla Totti, calcio sotto il pallone per scavalcare il portiere. Si tratta, invece, del “water deflector”, deflettore dell’acqua, posto sotto le moto della Ducati, che, stando alle accuse di Honda, Suzuki, Tkm e Aprilia, avrebbe favorito la vittoria di Dovizioso al Gp del Qatar, svoltosi domenica sera appunto in Qatar. Gridano all’imbroglio, all’inganno, alla frode, al raggiro da parte della squadra italiana della Ducati. Questa reagisce duramente: “È tutto perfettamente in regola, avevamo giù un’autorizzazione scritta; vogliono vietarci la fantasia, la nostra unica arma contro i giganti nipponici” dicono all’azienda bolognese. La Commissione Tecnica del motomondiale, che ha esaminato già sulla pista il ricorso dei concorrenti, ha respinto il ricorso stesso. Purtroppo, la questione sarà ripresa dal tribunale della Federazione internazionale con sede a Ginevra. Se fosse accolto il ricorso, Dovizioso verrebbe squalificato e Marquez esulterebbe. Alla faccia della bravura del ducatista e della creatività della società italiana.