La Circumvesuviana, la Roma Nettuno, la Padova-Calalzo e la Potenza-Salerno. Sono solo alcune delle linee ferroviarie peggiori d'Italia selezionate da Legambiente nell'ambito della sua campagna 'Pendolaria', dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.
La mobilitazione coinvolge tutte le Regioni italiane per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori. ''Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile. Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi" afferma il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini. Negli ultimi anni, aggiunge Zanchini, "il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione delle risorse e l'incertezza sul futuro, per cui i treni sono sempre più affollati, spesso in ritardo e con le solite vecchie carrozze. Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con le situazioni peggiori che si vivono in Campania, Veneto, Piemonte, Lazio". Secondo Zanchini, "è vergognoso che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno allo 0,4% dei bilanci". Infatti, come evidenzierà in dettaglio il rapporto sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia che Legambiente presenterà il 17 dicembre, rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni.
Fra il 2011 e il 2013 il taglioai servizi ferroviari e' stati pari al 21% in Abruzzo e Liguria, al 19% in Campania. Mentre il record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 ad oggi è stato in Piemonte con + 47%, mentre è stato del 41% in Liguria, del 25% in Abruzzo e Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcune miglioramento.
In particolare Legambiente individua le 10 linee peggiori d'Italia. La Circumvesuviana, segnala l'associazione ambientalista, "è un'autentica vergogna italiana". Dal 2011 al 2013 le corse sono state ridotte del 40% a fronte di oltre 100mila utenti al giorno e nelle stazioni sono state chiuse 22 biglietterie". La Roma-Nettuno è una tratta di 52 km di cui 20 a binario unico, carrozze sovraffollate, ritardi cronici e disservizi. Il treno che parte da Nettuno alle 8.30, monitorato da Legambiente tra il 17 ottobre e il 21 novembre, ha totalizzato 400 minuti di ritardo ed è stato soppresso 2 volte. I pendolari piemontesi, invece, oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti hanno visto dal 2010 a oggi cancellare ben 13 linee: Santhià -Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada e Vercelli-Casale Monferrato. Gli utenti della tratta Padova-Belluno-Calalzo lamentano un peggioramento della qualità del servizio, con ritardi e soppressioni a sorpresa e senza alternative sostitutive su gomma. La linea è di 155 km che vengono percorsi a circa 50 km/ h, ed è, secondo Legambiente, un esempio del disinteresse della Regione Veneto nei confronti dei pendolari. Disinteresse che ha portato a cancellare ben 8 treni 'interregionali' giornalieri su un'altra linea di grande frequentazione, la Venezia e Milano, scomparsi dal nuovo orario che entrerà in vigore il 15 dicembre. La Regione invece di reperire le risorse per mantenere e migliorare il servizio ha deciso di tagliare su questa linea.