Anche gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle – tra cui il pordenonese Marco Zullo – da sempre sensibili al tema hanno votato contro la risoluzione Onu che impegna l’Europa a lavorare per il disarmo nucleare. La ragione? «Il documento, che meriterebbe di essere approfondito nei suoi aspetti tecnici – evidenzia l’eurodeputato Zullo – era decisamente antirusso». Eppure il tema è di stretta attualità perché, quando si parla di armi nucleari, è impossibile non ricordare che proprio in provincia di Pordenone si trova una delle più importanti basi militari al mondo, la base di Aviano. A chiamare in causa il comportamento degli eurodeputati italiani e di Zullo in particolare, è stato il videoreporter Giorgio Simonetti che ha scelto il mezzo oggi più veloce – Facebook – per diffondere la notizia. «Si è votata una risoluzione Onu per convocare una conferenza nel 2017 con l'obiettivo di negoziare il divieto delle armi nucleari. Risoluzione passata, l'Italia ha votato contro – esemplifica Simonetti –. Nella giornata ha votato anche l'Europarlamento a Strasburgo, per avviare la messa al bando delle armi nucleari dal 2017. Risoluzione votata favorevolmente. Gli eurodeputati italiani che hanno votato contro sono praticamente tutti i parlamentari del Movimento 5 stelle; Curzio Maltese, Barbara Spinelli e Eleonora Forenza, del Gue (ndr il gruppo della sinistra europea), si sono astenuti, mentre invece l’indicazione del Gue era di votare a favore». Simonetti elenca anche chi si è astenuto (Forza Italia e Lega) e chi proprio non ha partecipato al voto (il Pd, anche l’eurodeputato Zanonato). Il movimento 5 stelle, spiega Zullo, non ha cambiato posizione «ma aveva presentato quelli che per semplificare possiamo definire “emendamenti” per correggere le storture della risoluzione ovvero il fatto che ci sia una chiara linea antirussa mentre non ci sia analoga posizione rispetto ad altri Paesi. Sarebbe bastata l’approvazione di uno di questi “emendamenti” per far sì che venisse approvata da noi l’intera risoluzione. Così non è stato e quindi il voto, politico, è stato contrario». – 31 ottobre 2016