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Il Deputato Sardo e la telefonata dell'Assessore Regionale che preferirebbe meno attenzione sull'inquinamento a Ottana

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BOLOTANA. “Ho ricevuto nei giorni scorsi la telefonata di un Assessore Regionale della Giunta Pigliaru, il quale mi chiedeva se fosse proprio il caso di continuare con questa attività di denuncia di ciò che è successo a Ottana: perché, dice l'Assessore, se continuiamo così, nessun imprenditore verrà mai più ad investire ad Ottana”: questo è quanto ha dichiarato poche ore fa il Deputato Michele Piras nel corso dell'incontro organizzato dall'Associazione Esposti Amianto e tenutosi questa mattina a Bolotana in una affollatissima aula consiliare.

Nelle preoccupazioni dell'Assessore che mi chiama – prosegue Piras – io non leggo malafede, ma un punto di arretratezza culturale: una preoccupazione mal posta quantomeno, perché se fosse vero che quello è il livello della contaminazione, io suggerirei che non si facesse neanche più una attività lì, almeno finché quel territorio, così come è giusto ed urgente chiedere, non venga radicalmente bonificato dai veleni che ci ha portato l'industria. Per garantire tutti i diritti del lavoro, che sono anche i diritti degli esseri umani, bisogna garantire anche il diritto alla salute e a non vivere in un territorio contaminato e quindi non sacrificato agli interessi del profitto: si facciano le bonifiche, che saranno non solo occasione di lavoro per il territorio, ma anche il risarcimento che abbiamo assolutamente il dovere di chiedere anzitutto allo Stato e a tutti quei privati che hanno abusato di questo territorio”.

Un intervento appassionato quello del Deputato Sardo, che non ha voluto fare sconti a nessuno:

Mai più noi possiamo consentire a chiunque venga qui a proporre un investimento – ha proseguito - che per una manciata di posti di lavoro si possa far morire le persone e si possa lasciare, senza nessuna assunzione di responsabilità ambientale, sociale o almeno umana, il territorio nella condizione in cui è stato lasciato. E grida ancora più vendetta il fatto che ad aver fatto questo scempio sia stata l'Azienda di Stato, l'Eni, lasciando un deserto sociale e ambientale che conosciamo. E mi ha stordito il muro di silenzi, di omertà e di corruzione che gira attorno a questa vicenda”.

Il Deputato Sardo ha inoltre parlato delle grandi difficoltà che si stanno incontrando nella azione legislativa che si sta tentando di portare avanti in Parlamento: “il muro di omertà che ha eretto l'Eni e l'interesse economico sulle spalle degli interessi delle persone, ha una forte rappresentanza in parlamento ed è difficile far passare questi temi: i Siti Sardi vanno inseriti tra quelli di Interesse Nazionale per la contaminazione da Amianto.

Abbiamo presentato diverse interpellanze, insieme a Gianpiero Scanu: una sulla questione del conflitto d'interessi del medico Inail col doppio incarico ( che reputo gravissima), una sulle condizioni ambientali del sito di Ottana. Ci hanno risposto che l'Eni sostiene che è tutto bonificato (poi però abbiamo le foto che dimostrano che non è così) e che non hanno avuto notizie dalla Regione Sardegna. Stiamo inoltre articolando una proposta di legge per l'istituzione di una Commissione d'Inchiesta sull'Amianto e una per snellire le procedure per il riconoscimento dei benefici per gli esposti all'Amianto” ha concluso Piras.

Dichiarazioni, le sue, che danno il polso di quanto restie siano le Istituzioni al tentativo di affrontare in modo chiaro il problema dell'inquinamento nel Centro Sardegna e che, se ve ne fosse ancora bisogno, fanno comprendere quanto importante sia la campagna di sensibilizzazione portata avanti dall'Associazione Esposti Amianto per ristabilire un minimo di verità sulle condizioni esistenti nel Sito Industriale di Ottana e in quelli Sardi in generale.

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