''C'e' del torbido nella arrogante perseveranza del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi (in foto, ndr), a non indire la data delle elezioni''. La denuncia e' del segretario regionale Abruzzo dell'Italia dei Valori, Alfonso Mascitelli.
''Il Governatore sa bene - argomenta Mascitelli - che senza un decreto del Governo nazionale l'accorpamento delle elezioni con le europee, tramite l'emendamento truffa approvato fuori tempo massimo, non ha i piedi per camminare. Se venissero confermate le prove di una fuga di notizie sull'arresto dell'assessore regionale Luigi De Fanis - aggiunge - e la conseguente decisione di far slittare le elezioni per togliere la destra dall'imbarazzo di dover spiegare subito agli elettori quello che sta accadendo nella nostra regione, allora ci troveremo
di fronte all'ipotesi realistica di un reato penale, l'attentato contro i diritti politici dei cittadini, espressamente previsto dall'art. 294 del codice penale, per la quale la prossima settimana presenteremo un esposto alle Procure''.
''Chiodi, poi - sostiene ancora il segretario IdV - nel comprensibile dubbio di una sua riconferma, sta creando tutte le condizioni per lasciarsi la scappatoia di far invalidare il risultato elettorale. C'e' del torbido infatti - insiste - anche nel limitare e ostacolare la presentazione di liste civiche alle prossime regionali''. Per legge dello Stato le firme di sottoscrizione possono essere autenticate 180 giorni prima, ma senza l'indizione della data si blocca l'inizio delle procedure con una grave violazione dei diritti elettorali. ''E tutto questo - lamenta Mascitelli - mentre in Consiglio regionale veniva modificata la norma sulla costituzione dei gruppi consiliari, che consentira' il vantaggio a gruppi neoformati di scavalcare questa importante
incombenza elettorale''. ''Chiodi - conclude - in questo modo ha elevato al cubo il sistema De Fanis, un uso spregiudicato e personale delle istituzioni''.