Inizia il concerto più grande e più importante. In 220 mila su uno stesso posto, lì a Modena Park, un civico che non esiste se non nelle canzoni, nelle suoi di canzoni, in Colpa d'Alfredo.Inizia così il concerto per i 40 anni di carriera di Vasco Rossi.
"Benvenuti al concerto che non finirà mai. Benvenuti nel record mondiale", dice il rocker. E le canzoni arrivano così, una dietro l'altra, Blasco Rossi, Bollicine e Ogni Volta.
Sale sul palco Gaetano Curreri, uno con cui il Blasco ha condiviso alcune delle sue vette creative, e lo vedi lì, seduto al piano accennare Jenny è pazza e Silvia, riportando tutti al ‘77, quando tutto ha avuto inizio.E via verso a nuove canzoni fino a cedere il posto ad uno dei figlioli prodighi, armati di chitarra: Maurizio Solieri su Ultimo domicilio conosciuto e, più tardi, Andrea Braido.
E tra Sballi Ravvicinati e C'è chi dice No, il Blasco è decisivo “Non cambieremo le nostre abitudini, non ci chiuderemo in casa con la paura, l’amore è sopra la paura”.
L’inno di chiusura è d’obbligo: Albachiara, introdotta dal piano di Curreri.
Un concerto visibile anche a chi non ha potuto comprare i bliglietti, chi non è potuto andare, chi non ha potuto festeggiare con il Vasco la sua carriera. In onda su Rai1 commentato da Paolo Bonolis.