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Sergio Mattarella va in Russia da Putin

L'incontro è positivo, dopo settimane turbolenti

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La visita di Stato del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cade proprio nel vivo delle tensioni scatenate dal bombardamento Usa in Siria, ma pure a due settimane dalle manifestazioni di protesta dell’opposizione a Putin.

Durante il colloquio iniziale, dopo che i due capi di stato, Sergio Mattarella e Vladimir Putin si sono seduti su due poltroncine affiancati da Pietro il Grande, l'aria è pesnate, "I tempi sono difficili", e l'incontro tra i due avviene dopo settimane turbolenti.

Il dejavu di Putin è visibile: tutto quanto sta accadendo in Siria a Vladimir Putin ricorda quanto accadde nel 2003; una serie di “bugie” sulle armi chimiche di Saddam, da cui prese origine l’intervento militare americano in Iraq e la conseguente esplosione dell’Isis. Chiede invece che le responsabilità vengano accertate in maniera indipendente, su questo assicura la disponibilità della Russia. Mattarella chiede all’interlocutore: "L’uso di armi chimiche è inaccettabile: auspichiamo che Mosca possa esercitare tutta la sua influenza".

Si sa, Russia e Italia sono amici storici, "Abbiamo rapporti molto antichi e approfonditi in campo culturale e umanitario", e questo incontro potrebbe essere un impulso positivo per il resto del mondo. Mattarella, con molta personale cordialità, ha manifestato il profondo dolore per l’attentato di San Pietroburgo, "la sua città", ha voluto sottolineare il Capo dello Stato, una capitale della cultura e dell’arte "che non si può non amare".

Li attende un colloquio con il primo ministro, Dmitrij Medvedev, per constatare la buona qualità dei rapporti italo-russi; quindi un lungo pranzo con Vladimir Putin, che si concluderà con pubbliche dichiarazioni intorno alle 14 ora italiana.

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