Il Def, il Documento di Economia e Finanza, è un documento che si occupa della programmazione almeno triennale: definisce gli obiettivi della finanza pubblica, aggiorna le previsioni ed espone gli interventi necessari per raggiungere gli obbiettivi. Il Def è deciso prima dal governo e poi presentato al Parlamento per l’approvazione, ogni anno. C’è però un passaggio intermedio: il Documento deve essere presentato e ottenere il via libera anche dal Parlamento Europeo. Dato che si tratta di un testo programmatico non ha comunque forza di legge: per questo le misure illustrate nel Def sono state poi spesso ritoccate e modificate, a volte anche in modo molto significativo.
Tra due settimane arriverà il Def in Parlamento. Gentiloni ha oggi concluso “Dobbiamo mettere in campo un quadro di politiche economiche che ci consenta di mantenere gli equilibri di bilancio e di razionalizzazione della spesa, e contemporaneamente accompagni e sostenga la crescita, che per quanto limitata inizia a manifestarsi”. Sono le parole del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dette nel corso dell'incontro con le Regioni a Palazzo Chigi. "Abbiamo bisogno nei prossimi mesi di una interlocuzione tra Governo e Regioni per affrontare nel modo migliore possibile le scadenze che avremo. Oggi è il primo incontro, per ragionare insieme su priorità e metodo".
Tra i punti strategici citati dal premier sul fronte economico “abbiamo l'interesse comune a salvaguardare e a rafforzare l'impegno su lavoro, infrastrutture e investimenti”.
“Ci sono norme e vincoli europei che non dobbiamo dare per intoccabili, c'è un margine di negoziato. Certamente da qui all'autunno la discussione con Bruxelles sarà aperta e potrà produrre risultati, sapendo che da un lato dobbiamo mantenere gli equilibri, dall'altro dobbiamo ottenere una cornice europea più realistica”.
L’intervento si è anche concentrato sul problema della chiusura dei bilanci delle città metropolitane: il governo deve intervenire, in modo tale che i sindaci siano in condizione di chiudere i bilanci e fare dei possibili interventi agli edifici scolastici. Quasi la metà degli enti non è in grado di chiudere il proprio bilancio in equilibrio entro il 31 marzo. Per tutti i sindaci metropolitani, inoltre, deve essere sciolto il nodo del trasferimento di funzioni dalle Regioni. Una questione non più rinviabile. Di qui la necessità sottolineata di un confronto urgente con l’esecutivo per definire le misure necessarie.