Scatta la richiesta di rinvio a giudizio per alterazione in concorso di stato civile di un neonato: un avvocato gay si finge padre di un figlio.
Succede a Milano: un avvocato, da anni convivente con il suo compagno, di origine albanese, fa arrivare una giovane donna, della stessa nazionalità del compagno, già in avanzato stato di gravidanza; l'avrebbe sposata, assumendo falsamente la paternità del nascituro, nato pochi giorni dopo le nozze.
Per la madre, per il falso padre e per il suo compagno è scattata la richiesta di rinvio a giudizio per alterazione in concorso di stato civile di un neonato. Il neonato, nel frattempo, è stato collocato in una comunità protetta e riaffidato alla madre biologica.
L’avvio delle indagini parte da una segnalazione confidenziale sul matrimonio del’avvocato, che conviveva con il fidanzato da ormai diversi anni.
La Polizia e la Digos della Questura di Pavia fanno scattare le indagini.
Sarebbe stata poi la stessa donna a presentarsi in Questura con il vero fidanzato, affermando che, in cambio del bambino, erano stati loro promessi 70 mila euro, ma di averne ricevuto solo cinquemila