Le ultime tre scosse che hanno sconvolto la val Nerina e le tre regioni centrali Umbria Marche Abruzzo e Lazio non è la faglia del 24 agosto ma un’altra attiva a nord molto probabilmente risvegliata dagli avvenimenti geologici.
Da questa fenditura più a nord lunga circa 20 chilometri ha avuto origine una frattura che ha determinato le scosse di mercoledì sera 26 ottobre e se non ha provocato morti ma solo danni lo si deve alla ricostruzione avvenuta nella zona dopo i terremotoi del 1979 e del 1997.
A causa delle due faglie negli ultimi mesi nella zona è stato un continuo susseguirsi di scosse pe rla precisione oltre 18mila in un raggio di 60 chilometri e tutto lascia presagire che ci saranno ancora numerose repliche sismiche nei prossimi mesi.
Purtroppo non è possibile prevedere i terremoti con certezza e non resta che affidarsi alla prevenzione.

