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Renzi: no a sfilata marò il 2 giugno

Parola d’ordine “sobrietà”

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Salvatore Girone è tornato in Italia, viva Salvatore Girone.

Col benestare della Corte Suprema indiana, che si è espressa positivamente circa il suo rimpatrio alla fine della scorsa settimana, il fuciliere di marina potrà finalmente riabbracciare sul suolo natio il suo compagno di sventura Massimiliano Latorre che in Italia, com’è noto, è già tornato da un po’ di tempo per i suoi problemi di salute (era affetto da ischemia, ma anche Girone non se l'è passata bene con la febbre dengue).

Ė certamente una grande vittoria del governo italiano: i due marò potranno “comodamente” aspettare a casa propria, circondati dall’affetto dei loro cari, la decisione dell’Arbitrato internazionale circa la vicenda in cui sono implicati nel Paese di Buddha e dei maharaja dall’ormai lontano 2012. Ė una sentenza che promette di andare per le lunghe, dunque i due militari sono ben lontani dall’essere usciti dall’angoscia di un’attesa infinita (ah, quanto darebbero i due per poter cancellare dalla loro vita quel maledetto giorno di febbraio di quattro anni fa, a bordo dell’Enrica Lexie): ma almeno quest’attesa potranno “giocarsela in casa”, con tutti i vantaggi psicologici e ambientali che questa condizione evidentemente comporta.

Una vittoria del governo, dicevamo,per di più giunta in prossimità di un momento di grande valore simbolico per la storia del nostro Paese: a giorni, infatti, ricorrerà il settantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica, e alcuni vorrebbero che, tra i militari che, come da tradizione, sfileranno a Roma sotto gli occhi del capo dello Stato e del capo del governo, ci fossero anche loro due, Latorre e Girone.

Saggiamente, però, il premier Renzi, sentito al riguardo dal Tg5, si oppone all’idea di fare dei due sfortunati militari dei trofei da esibire, a fini puramente politici. “Lasciamo che Girone viva con gioia questo momento di ritorno in famiglia”, ha detto il primo ministro, “ed evitiamo di mancare di sobrietà e di stile”. “I marò non vanno esibiti come bandierine politiche”: questa la puntualizzazione dell’inquilino di Palazzo Chigi, che ha spiegato anche di non essersi recato a Ciampino a dare il bentornato a Girone proprio allo scopo di “evitare strumentalizzazioni”.

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