L'opera sul Capitano di ventura fiorentino più famoso firmata da Sacha Naspini arriva finalmente nella sua città.
Ad un anno dalla sua pubblicazione Il Gran Diavolo – Giovanni Dalle Bande Nere, l'ultimo Capitano di ventura arriva a Firenze, dove gli estimatori del personaggio si sono visti ripagare l'attesa grazie al faccia a faccia con il suo autore alla Libreria Mucho Mojo.
L'evento, tenutosi venerdì scorso, ha rappresentato non solo il sospirato arrivo dell'opera nella città del condottiero ma anche il battesimo della libreria stessa, con quello che è il suo primo appuntamento letterario con il pubblico, al quale ne seguiranno altri grazie ad un ricco calendario di avvenimenti futuri.
Il Gran Diavolo è stato presentato da Massimo Focardi, che nell'occasione oltre che dall'autore è stato affiancato da due rappresentanti dell'Associazione culturale Compagnia Giovanni dalle Bande Nere, dedita alla rievocazione storica di armi, usanze e costumi ai tempi delle compagnie di ventura, che si sono prodigati durante la presentazione nel raccontare interessanti particolari riguardo ai fatti d'arme e non solo, che appaiono nelle pagine del romanzo.
Sacha Naspini si lascia andare alla nascita, quasi travagliata, del suo primo romanzo storico, che all'origine doveva essere incentrato su un altro personaggio fiorentino, il Savonarola, poi l'idea dello scrittore maremmano di puntare verso una figura storica, tra le meno celebrate oggigiorno, quale quella di Giovanni De' Medici ha preso campo alla casa editrice Rizzoli, regalando al pubblico una lettura apprezzatissima e riconosciuta anche per il suo valore storico, grazie al meticoloso lavoro di ricerca svolto dal Naspini per la stesura.
Gli armigeri della Compagnia di Giovanni dalle Bande Nere, che quest'anno hanno festeggiato il decimo anniversario di fondazione, hanno aperto ricche parentesi sulle tecniche militari e tutto ciò che ne concerne ai tempi raccontati nel romanzo, interessando il pubblico sulla storia impressa.
Una storia che avrebbe meritato avere molteplici aperture, come raccontato dallo stesso autore nell'occasione, dove ha potuto esprimersi su quanto, per limiti di spazio, non ha immesso nel suo libro, con sommo dispiacere, ma che potrebbe vedere la luce in futuro con un'altra opera, che magari si ricollega al romanzo sull'ultimo Capitano di ventura e le sue bande.
Un caloroso e meritato successo per Il Gran Diavolo e Sacha Naspini in quella Firenze che finalmente accoglie l'opera dedicata ad uno dei suoi più grandi personaggi e chissà, un giorno potrebbe sfociare in un progetto per il grande o piccolo schermo.