A due passi da piazza Wagner a Milano, la casa di Giuseppe Verdi è rimasta esattamente come lui l’aveva voluta e progettata. Un luogo incantato e incantevole, gestito da volontari.
“Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero
da giovani la virtù del risparmio” così scriveva Verdi all’amico Giulio Monteverde, in una lettera.
Dei tanti aspetti affascinanti della casa, quello che colpisce di più sono, infatti i suoi ospiti. Oggi circa 60, sono più di mille i musicisti in pensione che dalla sua apertura nel 1902, hanno alloggiato a casa Verdi.
Una casa di riposo per persone che abbiano vissuto di musica, questo era il sogno di Giuseppe Verdi, un luogo dove i suoi “colleghi” potessero sentirsi ancora sul palcoscenico. Gestita dalla Fondazione Casa dei Musicisti, è aperta al pubblico su prenotazione.
Le signore che ci accompagnano in un pomeriggio d’autunno ci mostrano il giardino interno che arriva fino alla cripta di Verdi e di sua moglie. La visita prosegue verso la sala concerti, sono le 18:30 e ci hanno fatto entrare di straforo, ma la guida non è affatto frettolosa. Ci spiega che il salone è esattamente come la volle Verdi che seguì l’architetto minuziosamente nella progettazione. Il parquet è stato restaurato ma è ancora lo stesso, le pareti sono colorate dagli affreschi originali che rappresentano le tende drappeggiate del sipario della scala. Più su, verso il soffitto, ritratti di personalità dell’epoca che conferiscono solennità all’ambiente.
Mentre ammiriamo il pianoforte originale del maestro che non è stato più suonato da nessuno, una signora si avvicina, la guida la presenta: Luisa, ha 94 anni ed era la governante ne “La Traviata” interpretata da Maria Callas. Poco dopo un signore sulla sedia a rotelle si affretta ad attraversare il salone per raggiungere la sala ristorante insieme ad una donna in abito lungo, una ballerina. Il fascino senza tempo di questo luogo è quello dei suoi abitanti, persone che hanno fatto della musica la loro vita e che hanno piacere, a volte, di fermarsi a raccontarla.
Giovani artisti da tutto il mondo, vengono ad esibirsi qui, e aspettano il giudizio e i consigli degli ospiti della Casa dei Musicisti. Per i suoi “colleghi”, Verdi aveva immaginato questo luogo, come un grande sipario che potesse restare sempre aperto.