Santa Teresa non nacque con questo nome. Al secolo fu Edith Stein, la figlia di un agiato commerciante ebreo. Nacque il 12 Ottobre 1891 a Bratislava, che all'epoca era una città tedesca, e fu l'ultima di sette fratelli. Dopo la morte del padre, fu la madre a prendersi cura della numerosa prole, gestendo l'attività di famiglia con tenacia.
La giovane Edith era appassionata dello studio e della filosofia. Le sue letture, negli anni dell'adolescenza, la portarono sulla strada dell'ateismo e della fenomenologia, tant'è che all'Università divenne discepola e allieva di Edmund Husserl, fondatore stesso della corrente.
Subito si distinse per la sua intelligenza e subito fu apprezzata da insegnanti e compagni, tant'è che il maestro Husserl le chiese di scegliere lui come relatore della tesi di laurea. Il tema: l'empatia. Già la scelta del tema fece vibrare la futura Santa di interesse verso il servizio agli altri.
Purtroppo, Edith dovette discutere la tesi mentre in Europa imperversava la Prima Guerra Mondiale. Dopo essersi laureata (con lode) si dedicò al lavoro accademico e al al volontariato. Era il 1915 e Edith si occupava dei malati di tifo al fronte, mentre al contempo manteneva la sua nomea di brillante filosofa lavorando come assistente di Husserl.
Per tutto quel periodo, Edith fu atea. Aveva rinnegato la religione dei suoi genitori, e non credeva di essere interessata ad un altro tipo di guida spirituale. Tutto ciò finché non notò, per puro caso, la devozione di un'anziana signora piegata dall'età che entrava in chiesa. La scena la colpì così tanto che iniziò a divorare libri sul cattolicesimo e, dopo aver letto la vita e le opere di Santa Teresa d'Avila nel 1921, abbandonò l'ateismo e si convertì.
Si fece battezzare l'1 Gennaio del 1922, e si dedicò all'insegnamento presso due scuole femminili domenicane. Non abbandonò mai la filosofia, anzi, si avvicinò tantissimo al pensiero di Tommaso d'Aquino tanto da tradurne le opere in tedesco.
Fin da quando iniziò la sua nuova vita cattolica, la futura Santa sentì l'esigenza della clausura. Nel 1934, dopo aver frequentato e studiato la chiesa, si sentì pronta a prendere i voti e diventare suora, entrando nel Monastero Carmelitano di Colonia e prendendo il nome di Santa Teresa Benedetta della Croce. Nel monastero, si dedicò alla stesura di opere metafisiche come "Essere finito ed Essere eterno", cercando di conciliare le filosofie di Tommaso d'Aquino e Husserl.
Era però il 1934, e Hitler aveva appena emanato le leggi razziali. La Santa era di origini ebraiche, e né la sua conversione né la decisione della badessa di trasferirla in un altro monastero nei Paesi Bassi servirono ad evitarle la deportazione.
In Olanda, le leggi razziali arrivarono con l'invasione tedesca del 1940, e Santa Teresa fu costretta ad indossare la stella gialla a cinque punte sul suo abito da monaca. Il 20 Luglio 1942, a seguito di una conferenza tenuta da dei vescovi, in tutte le chiese dei Paesi Bassi i sacerdoti lessero una lettera di condanna verso il nazismo.
Per ripicca, Hitler decise di deportare tutti gli ebrei del paese, anche quelli convertiti. Il 2 Agosto 1942 Edith e sua sorella Rosa (anche lei carmelitana) furono prelevate con la forza dal Carmelo e portate ad Auschwitz.
Pochi giorni dopo, forse due, Santa Teresa Benedetta della Croce moriva nelle camere a gas, e con lei tantissimi altri innocenti.
Ci sono testimonianze di sopravvissuti che parlano delle ultime ore della Santa. Si racconta che abbia accolto la morte con serenità e dignità . Durante i giorni nel campo di concentramento si dedicò all'aiuto degli altri, aiutando donne impazzite dal dolore e bambini lasciati soli, dando loro coraggio e conforto nelle terribili ultime ore della loro vite.
"Vivendo nel lager in un continuo atteggiamento di disponibilità e di servizio" scrive il testimone "rivelò il suo grande amore per il prossimo"
La sua vita fu dedicata alla ricerca della verità e alla comprensione dell'essere umano, e trovò le sue risposte nell'aiuto degli altri e nel suo stesso sacrificio.
Del suo corpo mortale, purtroppo, non rimane che cenere mescolata a quella di tanti altri innocenti.

