Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

SABRINA MEZZAQUI c’è qui nell’aria la parola-ramo con ELISA BIAGINI

The St. Regis Roma, Via Vittorio E.Orlando 3, dalle 16.00 alle 19.00 Fino all’11 dicembre 2021

Condividi su:

(com.stampa- A. Atonucci) Galleria Continua è lieta di accogliere nei suoi spazi di Roma presso lo storico Hotel The
St.Regis “c’è qui nell’aria la parola-ramo”, nuovo progetto espositivo che si sviluppa
intorno al dialogo tra l’artista Sabrina Mezzaqui e la poetessa Elisa Biagini. Immagini e
parole scaturiscono dall’incontro tra le due autrici in una mostra dove arte visiva e poesia
si intrecciano offrendo al visitatore diverse prospettive. Nella contaminazione tra queste
due arti, la parola assume un ruolo centrale. La parola poetica, autentica, salda, diventa
un ramo cui aggrapparsi per non scivolar via.
I versi che danno il titolo alla mostra sono quelli attraverso i quali Sabrina Mezzaqui è stata
catturata dalla poesia di Elisa Biagini durante una lettura pubblica. Entrambe attribuiscono
un peso particolare al significato della parola e alla funzione etica svolta dalla poesia e
dall’arte. Il legame profondo nato da questo incontro si materializza nelle opere che
abitano gli spazi della Galleria. I versi in mostra della Biagini fanno parte di una raccolta di
dialoghi immaginari di due grandi autori, appartenenti ad epoche e paesi diversi: Emily
Dickinson e Paul Celan. La voce della poetessa accoglie il visitatore all’inizio del percorso,
prima di lasciarlo immergere in un intreccio di rami di diversa natura.
Rami di carta, generati, come è consuetudine dell’artista, da tante mani diverse durante
una residenza a Lo Scompiglio - Lucca nel 2019 sul tema ‘Della morte e del morire’,
animano la parete che diventa il letto di una fioritura tanto decorativa quanto concettuale.
Rami di bronzo fanno da contraltare ai primi e sembrano nascere dal muro, capaci anche
di ospitare la raffigurazione di uccellini di cui possiamo solo immaginare il cinguettio o
invece sentirlo dai rami degli alberi reali su cui affacciano le finestre della galleria. Le
opere di Sabrina Mezzaqui superano così il perimetro della stanza e sconfinano all’esterno
prendendo vita propria.
Coprotagonista delle opere è lo spazio vuoto preponderante a cui l’artista assegna un
valore preciso, che isola e potenzia l’efficacia della parola, esaltandone il ruolo
taumaturgico.
I lavori di Sabrina sono la materializzazione dello scorrere del tempo, rappresentato dal
senso del fare manuale, nella ripetizione per ore di lenti gesti semplici. Osservando le
opere in mostra, chi ne conosca il resto della produzione, ritrova facilmente degli elementi

noti, delle caratteristiche comuni ad altri lavori, riconducibili ad un metodo artistico che è
allo stesso tempo una scelta di vita.
Sabrina Mezzaqui ha alternato, infatti, fin dall’inizio del suo percorso artistico diverse
tecniche, dal disegno alle installazioni, dal video alla fotografia, spesso utilizzate
contemporaneamente all’interno di uno stesso lavoro. In tutte le sperimentazioni del
linguaggio ha sempre avuto un atteggiamento di osservazione paziente della realtà̀.
Materiali di uso comune che ricorrono nelle nostre vite, cartoline, biglietti da visita, carte
dei cioccolatini, che l’artista sceglie come lemmi del proprio dizionario artistico. Quasi
naturalmente è giunta alle pratiche manuali artigianali, che richiedono appunto gesti
precisi, lenti e ripetuti sempre uguali con un’attitudine verso un’autodisciplina che molto
somiglia alla meditazione. Quasi come in una forma di meditazione, infatti, l’artista sembra
evocare anche in queste opere un’atmosfera in cui il tempo è rallentato; le tecniche
esecutive che la Mezzaqui sceglie per le opere qui prese in considerazione prevedono il
recupero di materiali artigianali come la carta ed il bronzo.
La carta è sicuramente uno dei suoi materiali prediletti. Tagliata, piegata, disegnata e
manipolata da mani diverse, questo semplice e usuale elemento riesce a dare forma
all’esito di una lettura che è contemplazione del mistero racchiuso nella parola.

Condividi su:

Seguici su Facebook