Il cinema italiano vince al Golden Globe. La grande bellezza di Paolo Sorrentino, presentato al Festival di Cannes 2013, supera la sfida con La vita di Adele, The Hunte, The Wind Rises e Il Passato e conquista il Golden Globe 2014 come migliore film straniero.
A vincere è l’Italia nella sua amara, consapevole e straordinaria assurdità ; a vincere è Roma in quanto capitale di un Paese allo sbaraglio e costantemente in bilico fra caos ed equilibrio. A vincere sono gli italiani che Paolo Sorrentino rappresenta. Interpretato da un cast formidabile, e campeggiato senza ombra di dubbio dal protagonista, Jep Gamabrdella,in arte Toni Servillo, il film si racconta in modo sottile ma invadente, ammiccante, scialbo, all’apparenza privo di continuità e di logica, ma di fatto ricco di sfumature, suoni, dettagli e panorami complessivamente in grado di restituire una realtà sconnessa, frantumata e fragile, quale è quella italiana.
Tra feste mondane, futuro, malinconia e ricordi, il protagonista salta da uno spazio all’altro, da un vicolo all’altro, da un personaggio all'altro, mostrando la verità impalpabile dell'essere umano e della sua vita in questo mondo:
"È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura… Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile."
La grande bellezza è, fra le altre cose, nella short list dei nove candidati all'Oscar, come miglior film in lingua non inglese. Insomma un film che si fa strada e segna la storia del cinema italiano non attraverso l’ironia unanime e numericamente in grado di risanarne le casse, ma con il sottile trionfo della Bellezza.