ROMA - L’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) in audizione oggi presso la Commissione Istruzione del Senato, nell'ambito dell'esame dei ddl di legge delega al Governo per il Codice dello spettacolo, ha espresso la necessità di riformare e tornare a investire economicamente sul settore.
In particolare, l’Anci, rappresentata da Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha chiesto di “sottrarre in modo definitivo il pubblico spettacolo alla disciplina della pubblica sicurezza, partendo dall’eliminazione della licenza per le attrazioni viaggianti e alle attività circensi”. L’obiettivo, ha continuato l’assessore milanese, è di “togliere lo spettacolo dalle determinazioni del Tulps facendo sì che esso diventi uno straordinario veicolo di socialità invece che un problema di ordine pubblico”.
Secondo il rappresentane dell’Anci le “attività di spettacolo sono per l’Italia una risorsa fondamentale, sia per il contributo alla crescita civile e sociale, sia per le dinamiche economiche generate” e per questo “i Comuni sono in prima linea nell’organizzazione e nella promozione della culturali, spendendo ogni anno circa tre volte in più dello Stato ed anche molto di più delle Regioni” nonostante le “difficoltà di bilancio”.
Sui tagli e la riforma, infine, l’Anci ha ribadito che “nessuna seria riforma del settore potrà essere fatta senza un significativo incremento delle risorse a disposizione”.