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Tornano a casa gli arazzi medicei delle storie di Giuseppe Ebreo

Saranno tutti esposti a Palazzo Vecchio. Nardella : “Evento di portata storica”

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Tornano tutti a casa i 20 arazzi medicei delle Storie di Giuseppe Ebreo realizzati dai più importanti artisti del Rinascimento, originariamente accolti a Firenze ma da molto tempo divisi tra il capoluogo toscano e il Quirinale a Roma. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella durante la presentazione del nuovo allestimento del Consiglio comunale nella Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio.

L’anno scorso erano stati  provvisoriamente riuniti per la mostra ‘Il Principe dei sogni’, adesso tutti saranno custoditi a Firenze ed esposti a rotazione dove normalmente si riunisce l’assemblea cittadina. “Si tratta – ha dichiarato Nardella – di un evento di portata storica per Firenze e per l’Italia. In questa sala, che ha visto passare la storia pubblica della città, presentiamo oggi non solo il progetto che integra l’allestimento istituzionale con il percorso museale ma grazie alla collaborazione decisiva del Quirinale e alla disponibilità personale del presidente Sergio Mattarella, possiamo annunciare la decisione di custodire i 20 arazzi per consentirne un’esposizione permanente a rotazione dove originariamente Cosimo dei Medici aveva voluto che fossero esposti. Ringrazio sentitamente il presidente della Repubblica e il Ministero dei Beni culturali. Nelle prossime settimane metteremo a punto le modalità con cui custodire ed esporre questa collezione di arazzi che non esito a definire tra le più importanti al mondo”.

La serie, commissionata nel Cinquecento, rappresenta una delle testimonianze più alte dell’artigianato e dell’arte rinascimentale. Il prezioso nucleo, tessuto dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento - Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati – è stato esposto per più di un secolo nella Sala dei Duecento, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso quando è stato esposto al pubblico all’indomani dell’Unità d’Italia. A Firenze fino a questo momento sono stati conservati dieci pezzi, mentre gli altri dieci vennero portati a Roma nel 1882 per adornare i saloni del Quirinale su volere dei Savoia. Nel 1983 i 10 arazzi fiorentini arazzi furono rimossi dalle pareti della Sala dei Duecento per essere sottoposti ad indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985 e poi concluso all’Opificio delle Pietre Dure.

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