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Dolore, storia e donne nell'ultima opera di Carla Rugger

Uno sguardo a "Le figlie di Rachele", l'ultimo lavoro della poetessa.

Redazione
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Chi pensi ancora che la poesia delle donne sia quasi solamente sfogo sentimentale o meglio auto piegarsi sul proprio “io”, dovrebbe leggere questo poemetto di Carla Rugger, Le figlie di Rachele.

In esso tutta la disperazione, l’indignazione ed insieme l’urlo contro le ingiustizie che oggi in maniera ancor più marcata, subiscono le donne.
Donne profughe, donne violentate e violate, nadro di figli uccisi e dispersi, donne che gridano vendetta e pietà.
Un poemetto veramente potente, tanto da domandarsi da dove è sgorgato, da quale profondità dell’inconscio della poeta ha veduto la luce, purgato e rinvigorito da un verso molto controllato.

Ai nostri lettori proponiamo questo poemetto che con il nome di Rachele ci riporta alla Bibbia, ma lo fa in un modo direi provocatorio: non è forse Rachele la seconda moglie, la moglie prediletta del patriarca Giacobbe, colei che si doleva perché non riusciva a dare al marito un erede? Poi la Rachele biblica morì dando alla luce il secondogenito. E allora , qui, nel poemetto di Carla Rugger, chi sono addirittura le “figlie” di Rachele?...Continua a leggere...

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